Televisione, cinema, teatro non c’è niente che Maria Teresa Ruta non abbia affrontato con il suo immancabile sorriso. È entrata nelle case degli italiani raccontando lo sport per molti anni, lei stessa tifosa del Torino. Ha conquistato con la simpatia e la semplicità il suo pubblico.
Cosa vorrebbe fare nella sua carriera che ancora non ha potuto realizzare?
Quando ho iniziato non avrei sperato tanto. Mi sento molto appagata e soddisfatta. Un musical mi manca nella mia carriera, immagino che sia impegnativo e faticoso ma credo che mi divertirei molto. Avrei dovuto farlo a 35 anni … ma non si sa mai!
La sua vita è un grande palcoscenico?
Io ho sempre trasformato tutto in un grande palcoscenico. Anche se vado al mercato a comprare la frutta, guardo, chiacchiero, chiedo informazioni io vivo tutta la mia vita come se fossi al di fuori della realtà e in una grande favola.
Un personaggio pubblico in quanto tale deve essere trasparente. Io ho sempre raccontato la mia vita perché il mio pubblico è una sorta di “sorella” che mi ha sempre seguita con affetto e simpatia.
Io ho la percezione dell’affetto della gente. Quando sono per strada o al supermercato mi avvicinano come se fossi una persona di famiglia, questa è una cosa che mi lascia sempre sorpresa e mi fa molto piacere. Io non potrei salire il piedistallo della notorietà guardando dall’alto in basso.
Secondo lei le donne hanno ancora molte battaglie da affrontare?
Le conquiste da fare ci sono sempre. Nel mondo della televisione non ci sono ruoli svilenti, lo possono sembrare, fare la valletta non è svilente, le belle ragazze si devono far notare poi sarà la loro bravura e capacità a venir fuori. Se uno ha un bel fisico perché non farlo notare? Sono favorevole anche ai concorsi di bellezza. L’atteggiamento che fortunatamente sta cambiando
Che rapporto ha con i suoi figli?
Entrambi sono succubi di questa mamma iperattiva. Li ho catapultati nel mio mondo, perché volevo capissero il mio lavoro. Hanno respirato pane e teatro o televisione. Hanno fatto scelte diametralmente opposte, mio figlio è lontanissimo dal questo mondo, tutto ciò che è esposizione mediatica non gli piace. Mentre Guenda ha del sangue artistico, ha delle doti naturali. È diventata maestro di conservatorio a 19 anni, suona il pianoforte fa concerti, ha fatto l’accademia di cinema di Cinecittà. Lei adesso fa l’attrice, la regia è lei che mi ha riportata in teatro. Una grande soddisfazione per una mamma.
Lei è credente?
La fede è sempre stata radicata in me grazie ai miei genitori che me la hanno fatta coltivare. Come tutti c’è il momento di ribellione perché non sia una scelta indotta ma ne cerchiamo una ragione personale. Sono una persona profondamente pragmatica penso sempre che se c’è un problema c’è anche una soluzione, questo mi ha portato a credere più nella scienza che nella fede, ho fatto la mia scelta. La scienza la perseguo sempre e mantengo una fede, un mio credo che per estrazione è quello cattolicesimo. Incuriosita sono anche partita per Lourdes, in realtà la prima volta sono andata per chiedere una grazia per la mia famiglia invece una volta arrivata ho cominciato a lavorare in ospedale sono entrata in contatto con questa dinamica di grande dolore e contemporaneamente di grande speranza per cui la gente parte, sono stata travolta e ho capito che non si va per chiedere ma per credere, è nata così la mia passione di fare qualcosa per gli altri.
Ritiene che esistano entità “paranormali”?
C’è una sorta di suggestione, mia madre mi ha sempre parlato dell’angelo custode e io ho sempre avuto la sensazione che ci fosse qualcuno che mi proteggesse. Ma oltre alle sensazioni mi è capitato un episodio che mi ha dato più della sensazione: mia figlia aveva 6 anni all’epoca è un giorno stava attraversando la strada per andare a scuola di danza, io ho sentito qualcosa come una mano che mi tratteneva e ho visto la scena a rallentatore di mia figlia che veniva presa da una macchina, l’impatto è due ali di angelo che la sollevavano e accompagnavano nella caduta con morbidezza, come se fosse su di una nuvola soffice. Incredibilmente non si fece nulla. Ne avrei anche altri episodi da raccontare.
Nuove sfide?
Adesso produciamo io e mio marito come etichetta indipendente Ruza giovani ragazzi, ad esempio Selene Villari è in classifica Indi. Cerco di dare una mano come hanno fatto con me quando ho iniziato la carriera.