“Siamo ancora nella fase acuta dell’epidemia di coronavirus, ma qualche timido segnale positivo lo possiamo osservare sul numero dei ricoveri e delle terapie intensive” afferma il virologo dell’Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco, in un’intervista al Messaggero, sottolineando che dovevamo aspettarci un aumento “esponenziale” dei contagi e dei decessi.
“Troppo presto per sperare di vedere un cambiamento significativo – ha detto ancora Pregliasco – non dobbiamo affatto stupirci se gli effetti delle misure restrittive non sono ancora evidenti. Sarà così anche domani, dopodomani e per qualche altro giorno ancora. Ci vuole infatti più tempo per sperare in un segnale positivo. Diciamo che ci vuole all’incirca una settimana per scorgere un primo segnale positivo, ad esempio una lieve flessione nell’aumento dei casi. E ci vogliono all’incirca due settimane per sperare se non in una frenata, quantomeno in una stabilizzazione”. Pregliasco si lancia in una previsione: “picco a fine marzo e fine del problema in Italia tra maggio e giugno”.