Il Comune di Capena lancia un appello alle istituzioni per chiedere di alzare il livello di attenzione e contrasto contro l’aggressione delle criminalità organizzata nell’area commerciale della via Tiberina.
Dal Comune sos a prefettura e forze dell’ordine
All’indomani dell’incendio doloso appiccato al panificio Francellini nel nuovo punto vendita, il sindaco Roberto Barbetti ha riunito capogruppo e presidente del consiglio e deciso di lanciare un sos a tutti i livelli istituzionali. Primo passo l’invio di una lettera “al Prefetto di Roma , al Vice Prefetto , alle Forze dell’Ordine Territoriali , al Ministero Interno, Dipartimento Racket Usura , in cui si richiede di aumentare la vigilanza a tutto campo , sul nostro territorio e sull’intera area della Tiberina”. La conferenza ha deciso anche di chiedere “l’istituzione di un Tavolo tecnico tra Prefettura , Amministrazione e Forze dell’Ordine territoriali per la stipula di un Patto per l’attuazione della sicurezza urbana , previsto dalle normative vigenti”. Infine i capigruppo e la presidenza del consiglio hanno stabilito che il Comune debba schierarsi a fianco della famiglia Francellini e di “costituirsi Parte Civile in un eventuale processo che dovesse individuare i colpevoli”.
Non è tempo di timidezze
L’iniziativa dell’Amministrazione comunale nel cui territorio si è consumato l’atto intimidatorio è tempestiva , ma sarebbe utile e necessario un intervento anche da parte dei comuni limitrofi , ad iniziare da quello confinante di Fiano Romano che ha una estesa zona commerciale e alberghiera proprio sulla Tiberina e a ridosso del casello autostradale Roma Nord. Il sindaco Otorino Ferilli in merito all’incendio doloso ha detto nei giorni scorsi parole importanti e sentite ma non basta. E’ evidente infatti che l’attacco in forme così eclatanti e quasi a favore di telecamere nel cuore dell’area commerciale tiberina vuole essere un segnale a tutti gli operatori e segnare il territorio, far capire chi comanda nono solo a Capena ma in tutta la zona. La reazione dei Comuni dunque deve essere adeguata magari con una presa di posizione della Conferenza dei sindaci e il coinvolgimento del Consiglio regionale. Il fatto che nessuno a livello regionale abbia sentito il dovere di prendere posizione sui fatti di Capena testimonia una carenza di rappresentanza drammatica. E domani si vota per ridurla ancora a livello parlamentare. Forse prima di votare sarebbe meglio riflettere. Il comune di Capena ha lanciato l’allarme ma non può essere lasciato solo, la penetrazione della criminalità organizzata è problema che riguarda tutti, prima se ne prende coscienza meglio è. Non è tempo di timidezze.