Dopo cinque anni di consiliatura, si avvicina il tempo dei bilanci di fine mandato. Quali sono le riflessioni generali di Valentina Pini, sindaco di Sant’Oreste, anche a livello personale?
È imperativo, per chi voglia continuare a fare bene il proprio lavoro, che si avverta la necessità, al termine di un percorso, di tirare le somme, nella vita privata così come nella vita pubblica. Cinque anni fa, nel 2016, all’età di 34 anni, a giugno diventavo sindaco, a settembre diventavo mamma per la prima volta. Due eventi affascinanti, capaci di sconvolgere la vita, tanto più che entrambi, in contemporanea, richiedevano amore, passione e tanto, tanto, impegno. Ed è stupefacente come il cuore riesca a guidare la mente anche in situazioni mai affrontare prima, delicate, complesse e talvolta spinose. Come madre, per crescere mio figlio, mi sono avvalsa dell’aiuto dei miei familiari ed il suo sorriso mi dice che abbiamo fatto un buon lavoro. Per risanare amministrativamente il comune di Sant’Oreste mi sono avvalsa della mia squadra di maggioranza e, con l’indispensabile aiuto dei dipendenti comunali, ritengo di poter affermare che abbiamo fatto un ottimo lavoro.
Da qualche parte avanzano critiche sull’operato della sua Giunta in quanto non sono state realizzate opere pubbliche di rilievo. Cosa vuole rispondere?
Certamente, i detrattori punteranno il dito sulle cose non fatte, ma segnalo sommessamente che la situazione di bilancio, (a seguito delle ben note vicende giudiziarie subite dal Comune e della conseguente gestione commissariale, durata più di un anno), era a dir poco disastrosa, con una quantità di potenziali debiti fuori bilancio da riconoscere ed altri riconosciuti, creditori che bussavano alla porta e poca o nulla capacità di onorare i debiti. I primi due anni abbiamo lavorato affinché il comune tornasse ad avere una buona situazione finanziaria, poi, quando la normativa sull’utilizzo dell’avanzo di amministrazione ci ha permesso di iniziare a programmare gli interventi più urgenti utilizzando tali risorse, abbiamo finalmente potuto realizzare, almeno in parte, quelle opere che, facendo parte del nostro programma elettorale, ritenevamo più necessarie al paese e per le quali i nostri elettori ci avevano votato.
Al momento attuale il nostro bilancio, finalmente risanato con grandi sacrifici, ci permette di utilizzare fondi propri e accesso ai mutui. Infatti, sono state avviate in questi giorni importanti opere pubbliche ed altre sono programmate per essere realizzate entro l’anno. Confidiamo di portarle a termine, se i nostri concittadini vorranno concederci, ancora una volta, la loro fiducia.
Tra le vostre azioni di governo locale messe in campo, quali ritiene più significative?
Abbiamo, fin dall’inizio del nostro mandato, portato avanti politiche per la difesa e la crescita del nostro Territorio, per una oculata gestione delle risorse ambientali, al fine di garantire uno sviluppo sostenibile per la nostra comunità e quelle vicine. Queste tematiche ed altre (la riscoperta del paesaggio, del patrimonio culturale ed enogastronomico, la produzione agricola a chilometro zero e la valorizzazione dei prodotti agricoli) hanno segnato e guidato la nostra azione amministrativa.
A volte abbiamo intrapreso, coraggiosamente, battaglie “scomode” e solitarie (almeno inizialmente), come quando, per primi, ci siamo occupati dell’impianto di biometano che si voleva costruire a Ponzano Romano.
Il 30/10/2017 proposi al Consiglio la nomina di una commissione speciale composta da tutti i consiglieri comunali per studiare, con l’aiuto di tecnici specializzati in materia di biogas, l’impatto e ricaduta sociale, sanitaria ed economica che un impianto di tale grandezza avrebbe avuto sul territorio. il Consiglio si unì alle mie richieste all’unanimità, dichiarando la ferma opposizione dell’intero organo istituzionale alla costruzione di impianti di qualsivoglia dimensione nella Valle del Tevere (ricordo che la centrale avrebbe occupato un’area di ben 6 ettari con una portata di Forsu di 100 mila tonnellate annue). Ribadendo di voler privilegiare la salute dei cittadini, rispetto alla pretesa di chi voleva trasformare il nostro territorio in una discarica, a disposizione di non ben identificati utenti, confermando ancora una volta che la Valle del Tevere doveva essere preservata per il suo patrimonio ambientalistico, archeologico e naturalistico, a disposizione dei suoi abitanti, degli operatori economici, delle imprese agricole e del turismo.
Grazie alle nostre iniziative (convegni, manifestazioni, pubblicizzazione della problematica), al coinvolgimento di altre Associazioni e grazie all’intervento, decisivo, del MIBACT, la Regione Lazio ha adottato l’unica iniziativa possibile, quella del rigetto della domanda di autorizzazione alla costruzione dell’impianto, lasciando che il nostro territorio preservasse la sua integrità.
Il tema della riconversione green in queste settimane è diventato prioritario in Italia. Lei ritiene di essere stata una pioniera da questo punto di vista?
Mi piace pensare di si. In questo momento in cui nel mondo si parla tanto di green economy, di economia che mira alla riduzione dell’impatto ambientale, di provvedimenti in favore dello sviluppo sostenibile con l’uso di energie rinnovabili, di riduzione dei consumi, di riciclaggio dei rifiuti, abbiamo portato avanti, fin dall’inizio del nostro mandato, diversi progetti che vanno in questa direzione: l’installazione di colonnine elettriche (che saranno collocate a breve), la raccolta degli oli esausti, (che è già una realtà) e lo studio di un Piano d’ambito per la gestione dei rifiuti urbani ed assimilati, ne sono alcuni esempi.
Alcuni progetti sono stati portati a termine:
- l’utilizzo di una navetta elettrica che fa da spola tra il parcheggio ed il Centro storico, un piccolo, grande ausilio per le persone anziane, fragili o disabili.
- il riconoscimento, già ottenuto mediante delibera di Consiglio comunale, del marchio DE.CO (Denominazione Comunale) per un dolce tipico del nostro territorio, il CONFERZINO, mentre sono ancora in corso le procedure per ottenere il marchio sull’OLIO DI SIROLE, una eccellenza nella famiglia degli olii, prodotto da una monovarietale che trova coltivazione esclusivamente nel nostro territorio.
E PER IL FUTURO? SAPPIAMO DELLA SUA RICANDIDATURA. COSA SI PROPONE NEL MERITO, QUALORA VENISSE RICONFERMATA ALLE PROSSIME ELEZIONI?
Nel nostro carnet abbiamo ancora altre iniziative, per le quali stiamo lavorando e che trovano ostacoli, purtroppo, nella burocrazia di alcuni Enti sovra comunali. La creazione di un grande parco naturale che comprenda la Riserva del Monte Soratte e la Riserva Tevere Farfa, arenatasi, nostro malgrado, nel passaggio dalla Città Metropolitana alla Regione Lazio, ne è un esempio.
Il progetto più “green” sta, invece, per essere varato a breve, speriamo prima del termine della attuale consiliatura: la costituzione di un Consorzio Agro-silvo-forestale tra il Comune di Sant’Oreste, il Comune di Civitella San Paolo, l’Università Agraria di Nazzano e la Riserva Tevere Farfa.
Con esso ci si prefigge, pur mantenendo la proprietà delle risorse e l’autonomia operativa ed economica di tutti i soggetti, di mettere insieme progetti (quello più ambizioso potrebbe derivare dall’opportunità offerta dal Recovery Plan) operatività e risorse umane affinchè il concetto di difesa del territorio travalichi i confini comunali per diventare una realtà più ampia ed eterogenea.
Il nostro territorio merita di più, abbiamo bisogno di spazi per far crescere nuove idee e nuove opportunità, di lavoro, di vita e di socialità.
Crediamo nelle nostre idee, traiamo forza da esse e siamo sicuri che i nostri elettori sapranno apprezzarle e condividerle.