L’Istat offre una chiara visione di come, sulla base dei dati relativi a maggio 2019, l’occupazione risulti essere ai massimi dal 1977.
Per l’Istituto nazionale di statistica questo exploit non è un qualcosa legato ad un fatto occasionale, magari risultante per essere condizionato da quella che è la cosiddetta stagionalità turistica, ma che, in realtà, sia una vera e propria tendenza che ha la sua validità profonda tanto come rendiconto trimestrale quanto anno per anno.
Quindi, secondo l’Istat qualcosa sta accadendo.
Per Carola Adami, amministratore delegato della società di head hunting Adami & Associati “questo dato positivo, è in gran parte legato alla Legge Dignità”.
Infatti per l’head hunter milanese, “seppure non si stia parlando di numeri biblici, questa positiva tendenza prende corpo e sostanza anche per l’apporto positivo della Legge Dignità”.
Oltre a ciò, Carola Adami ha voluto sottolineare come i dati relativi a maggio del 2019, diano delle notizie più che ottime per quanto riguarda l’occupazione.
Infatti, per l’amministratore delegato della società di head hunting Adami & Associati: “i dati Istat mostrano, in maniera chiara e limpida, come si sia andata a infrangere quota 18 milioni, un qualcosa che non avveniva addirittura dal lontanissimo 1977”.
A tal proposito poi aggiunge che: “oltreche fotografare una situazione positiva sotto l’aspetto occupazionale, l’Istituto nazionale di statistica, offre anche un’altra positiva panoramica, ovvero il fatto che la disoccupazione ha un tasso risultante essere al 9,9%, un qualcosa che non si registrava dal febbraio del 2019”.
Indiscutibilmente, questi dati positivi sul fronte occupazionale presentati dall’Istat, oltre che offrire vari spunti che debbono essere analizzati in maniera fredda, aprono discussioni più strettamente in chiave politica.
Di fatti, più parti si interrogano su come sia possibile che, da un lato si prospetti un PIL che non è in grado di promettere nulla di buono e, dall’altro, si assiste ad un piccolo, ma importante, record per l’occupazione.
In conclusione, per Carola Adami, altro aspetto importante è che “nel resto dell’Europa, ad eccezione di paesi come la Francia, la Spagna e la Grecia, si parli, finalmente, sia di una crescita di posti di lavoro così come di piena occupazione”.