Spesso hanno studiato in Italia, spesso si sono laureati in Italia ma non possono lavorare in Italia, spesso sono in Italia perche scappati da una guerra. La Asl Roma4, seguendo le indicazioni regionali, intende utilizzarfe queste professionalità. Nei giorni scorsi infatti ha pubblicato un bando “manifestazione di interesse” per il reclutamento di medici stranieri extra UE. L’iniziativa da seguito all’accordo sottoscritto il mese scorso dalla Regione Lazio con AMSI (Associazione Medici di origine Straniera in Italia), che punta ad integrare i professionisti italiani con i professionisti stranieri cittadini di Paesi extra UE senza obbligo della cittadinanza italiana.
Reclutamento temporaneo di medici che gia esercitano nella Regione
L’assessore D’Amato nelle scorse settimane aveva illustrato l’accordo che “apre al reclutamento temporaneo del personale medico anche tra i cittadini di Paesi extra UE che siano titolari di permesso di soggiorno e che siano iscritti ad Ordini professionali del nostro Paese, che quindi già esercitano la professione medica e conoscono la lingua italiana. E’ una grande opportunità in un momento di emergenza. Si tratta di una platea professionalmente preparata a cui fino ad oggi era precluso l’accesso nel sistema pubblico”. L’input è stato già recepito dalla Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata.
Direttore Asl, cosi miglioriamo offerta sanitaria della nostra azienda
“Ci saranno selezioni per diverse specializzazioni: medicina d’urgenza e PS, anestesia, medicina interna, nefrologia e discipline equipollenti – spiega il direttore generale della Asl Roma4 Cristina Matranga -. Attraverso questa possibilità, che ci è stata offerta dalla Regione Lazio, speriamo di poter coprire ruoli importanti, migliorando l’offerta delle attività sanitarie della nostra azienda”. Soddisfazione per la decisione è stata espressa dal prof. Foad Aodi, presidente di AMSI e dell’Unione medica euromediterranea (Umem). “Ringrazio il Direttore Matranga per la grande disponibilità. – ha commentato il prof. Aodi- Accordi di questo genere forniscono un sostegno importante alla sanità pubblica, favoriscono l’integrazione e l’aumento dei diritti per i lavoratori. Speriamo in un futuro molto prossimo di poter svolgere in Italia concorsi pubblici senza l’obbligo della cittadinanza. Questa procedura snellirebbe le procedure relative al permesso di soggiorno, riconoscendo i titoli professionali conseguiti all’estero di chi desidera lavorare in Italia. Infatti la delibera della Regione Lazio -Amsi voluta dall’assessore D’Amato ha già fatto 3 risultati importanti. Urge però una legge nazionale per fare concorsi a tempi indeterminato e non solo per un anno”.