A Faleria, Piazza San Nicola la chiamano al femminile e diventa Piazza Santa Nicola, proprio come succede con Santa Claus. La neve non c’è, ma in compenso c’è un po’ di nebbia, con un sole particolarmente timido. “Oggi apriamo in orario pomeridiano. E se non spunta il sole almeno spuntano i libri”. Maurizio Santopietro arriva con le sue buste piene e inizia a sistemarle su una panchina. Prende ogni volume e quasi lo accarezza, lo sistema, lo sfoglia, poi mette a posto una cassetta di legno e ci sistema sopra un Camilleri, vicino a un libro della Allende, dietro ci sono i Topolino, dall’altro lato alcuni ricettari. Eccola qui, la libreria più piccola del mondo: “Ora non so se sia veramente la più piccola, sicuramente non è la più famosa, ma qualche mi piace su Facebook c’è…”.
Maurizio ha 58 anni, una vita passata tra i libri e gli scaffali. “Dal 1995 avevo una libreria a Civita Castellana, l’ho gestita fino al 2012, poi per questioni societarie abbiamo dovuto chiudere. Ho iniziato a fare i mercatini in giro, le fiere, ma adesso che non ho più la macchina è impossibile. Così è nata l’idea della piccola libreria a Faleria, mentre nel fine settimana spesso sono a Calcata, al Parcheggio Vignola, grazie al pullman o a qualcuno che mi accompagna”. In quegli anni di stravolgimenti, di chiusure e ripartenze, arriva un altro uragano a cambiare la vita di Maurizio: Monica, la compagna di una vita, se ne va a soli 49 anni. “Mi è rimasto impigliato fra le mani tanto di quell’amore che oggi io non so dove metterlo, il mio cuore non lo contiene – aveva scritto Maurizio sul suo profilo, nel giorno dell’anniversario – Ho imparato a convivere con il buio dell’anima, e a combatterlo, a perdere puntualmente senza per questo abbassare la guardia… Però sono pure stanco, sarebbe stato diverso con te al mio fianco, io lo so che non volevi andare, proprio tu con tutta quella vita addosso che, a volte, me ne prestavi un po’, un bel po’.”
Mentre Maurizio racconta a Faleria è uscito il sole e lui continua a tirare fuori pagine, libri e volumi. Ci sono Dan Brown e John Grisham, ma anche Grazia Deledda, Oriana Fallaci, Gabriele D’Annunzio. Li sistema e riflette: “Avere una libreria in un paese è diverso rispetto alla grande città. Avere le librerie è importante, bisogna entrarci, sfogliare, curiosare, respirare l’atmosfera. Anche se magari non si compra niente. Oggi invece con internet è tutto più facile, non dico che sia sbagliato ma sicuramente è diverso. Vuoi quel libro, lo cerchi su Google e ti arriva a casa. In libreria è un’altra cosa”.
L’attualità, nel frattempo, parla di altro: in Italia si legge sempre di meno, le librerie chiudono, soprattutto quelle indipendenti. “Però il libro sopravviverà – racconta ancora Maurizio – dentro ci sono le nostre radici, la nostra storia, le nostre emozioni, la nostra identità. Magari si trasformerà, diventerà elettronico, ma continuerà ad esistere. E poi non devo fare battaglie per la lettura: le ho già fatte, in passato, ora mi basta questo. Mi basta rimettere in circolo storie, poesie, racconti. E poi vedo tanta empatia da parte della gente, a volte trovo dei libri davanti la porta, altre volte invece me li portano qui a Faleria. Mi si spezza il cuore quando arriva gente e mi dice “Con quei libri non sapevo che farci, così li ho buttati””. Maurizio mentre racconta si porta la mano sul cuore e la chiude, poi prende l’ultimo libro, è un’antologia di poesia contemporanea. “Sembra brutto se lo metto qui?” chiede mentre lo appoggia sul bordo della panchina. Sembra che basti poco per creare la libreria più piccola del mondo. Una panchina, appunto, dei volumi. Ma serve un elemento fondamentale: l’amore. Quello che Maurizio ci mette ogni giorno.