La vita pesa di più sul cuore delle donne. La depressione colpisce il 25% delle donne contro il 10% degli uomini. L’ansia oltre il 14% contro il 5% degli appartenenti al genere maschile. Sono 46 milioni le persone con demenza in tutto il mondo e 28 sono donne a fronte di soli 18 milioni di uomini. Il genere femminile è più sedentario e in maggioranza meno socialmente attivo, con un indice di massa corporea più elevato. E tra stati d’animo e stati infiammatori c’è una relazione bidirezionale.
Secondo l’Oms malattia cardiaca è killer numero 1 per le donne
L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) “indica che la malattia cardiaca è il killer numero 1 per le donne ed un 1/3 della popolazione femminile muore per patologie cardiovascolari“.
Insomma, tessera la tela che regge il mondo costa una gran fatica. È questo l’ampio e intricato quadro sul mondo femminile di cui dà conto l’Agenzia Dire riportando la ricerca di Anna Giulia Bottaccioli, specialista in Medicina interna, esperta di Medicina cinese e Cardiologia di genere. Il prototipo di essere umano sottoposto a sperimentazione, infatti- spiega l’esperta- è un maschio bianco di 70 kg”.
E quest’evidenza si fortifica negli studi riguardanti le patologie cardiovascolari: “È una gran fregatura quella che è stata data alle donne per decenni. La malattia cardiovascolare acuta è stata da sempre considerata una patologia – anche nel sentire comune – prettamente maschile. L’esclusione attiva dell’universo femminile” dagli studi accademici “si iscrive all’interno della struttura patriarcale”. Negli Anni 40 il rapporto tra fattori di rischio e patologie cardiache è stato costruito “su età, genere maschile, diabete mellito, fumo e pressione arteriosa”.
Fattore di rischio lo stress psicosociale
L’anno della svolta è il 2004 quando dalla ricerca emerge tra i fattori di rischio “lo stress psicosociale”, legato alle condizioni di vita. Il concetto di stress psicosociale concerne inoltre quello lavorativo, in termini di scarsa soddisfazione economica o di impiego. Quello familiare, in termini di violenza domestica o di eventi avversi della vita: dall’abbandono genitoriale alle violenze fisiche o sessuali. Tra gli altri fattori di rischio cardiovascolare sta emergendo anche “la depressione”. Le donne fumatrici, poi, illustra la dottoressa, “vanno con più frequenza incontro a malattia cardiaca rispetto agli uomini. E anche in termini di stime assolute, le donne fumatrici sono di più”.