È piccolo piccolo, fatica a resistere, in estate spesso si prosciuga, ma è bellissimo e inquieto.

È il Lago Puzzo piccolo gioiello naturale tra Fiano e Capena, uno dei siti della memoria geologica del Lazio. Ricorda che nel pleistocene, cinque milioni di anni fa, queste terre erano il fondo del mare.

Nei giorni scorsi i Comuni interessati, Capena e Fiano, hanno firmato la proposta di farne un monumento naturale.

“L’area proposta – scrive il sindaco di Fiano Davide Santonastaso – a monumento naturale presenta importanti valori geomorfologici, idrogeologici, paesaggistici, flora e fauna che vanno protette. Per la sua unicità, il “Lago Puzzo” viene studiato in tutto il mondo e ha un enorme valore scientifico, sia dal punto di vista geologico che per la biodiversità che lo caratterizza”.

Il lago inquieto

E poi è un lago che ama muoversi. Nei secoli si è spostato più volte. Scomparso e poi ricomparso nella stessa area ma in un terreno diverso.  Probabilmente era presente ai tempi di Civitucola, l’antica Capena ne parla Tacito raccontando che in quella zona vi erano strani fenomeni ed eruzioni.

È un sinkhole: dopo qualche decennio sprofonda e poi rinasce per la spinta delle acque sotterranee mineralizzate.

Nell’area di Capena infatti – come racconta la pubblicazione dell’Ispra pubblicata nel 2020 –  “si sviluppa anche una abbondante circolazione di acque mineralizzate per la presenza di H2SO4 e H2S legate al vulcanismo di Sacrofano e/o ad una circolazione molto profonda all’interno di sistemi di faglia”.

Quello attuale ha 166 anni

Quello attuale ha 166 anni. Si è formato nel 1856. È stato riempito dai riporti del fosso di Gramiccia, ma nel 1930 è tornato e di questo ritorno assai rumoroso gli anziani hanno memoria.

Per qualche anno i laghi sono stati due. Infatti tre chilometri a nord nel 1895  se ne formò un secondo in località Fontana Ciocci. Ne parlarono con grande meraviglia molti giornali  in Italia e nel mondo. Nel 1945 però scomparve definitivamente. Oggi è un prato.

A raccontare la storia millenaria di queste terre resta lo specchio del Lago Puzzo e alcune depressioni dalla forma circolare riconducibili ad altri laghetti, “di cui – racconta il volume Ispra – uno ricolmato nel 1783”. L’ultimo dei laghi della piana tra Capena e Fiano merita di diventare monumento naturale. Alla elaborazione della proposta – come ha ricordato Santonastaso “hanno contribuito volontariamente per la relazione naturalistica e geologica del “Lago Puzzo” per l’avvio di attività di tutela ambientale di sito redatte dall’ Ing. Sabatino Rossi, della Dott.ssa Desiree Izzi e del Dott. Christian Angelici della XNATURA ONLUS”. 

 

 

 

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