Nell’ultima edizione di Più Libri Più Liberi alla Nuvola di Roma (zona EUR), noi de Il Nuovo siamo andati a scovare lo stand più interessante e abbiamo trovato la casa editrice indipendente Sui Generis, nata a Torino nel 2014, con il libro della scrittrice argentina Victoria Ocampo “Virginia Woolf nel suo diario”.
Victoria Ocampo aveva già letto Una stanza tutta per sé, uscito nel 1929, ma l’incontro con Virginia Woolf “rafforzò il desiderio di scrivere esprimendo la propria voce senza imitare i colleghi maschi. L’attività letteraria divenne quindi un mezzo per denunciare la propria marginalità in quanto donna, oltretutto in una terra come l’Argentina, in cui il sesso femminile non si avvicinava certamente alla scrittura. L’affinità di vedute tra Victoria e Virginia spinse dunque la prima a un’espressione letteraria che mescolava un’autobiografia e la prospettiva femminista.” scrive Eleonora Tabarella nella prefazione al libro di Ocampo.
Le due donne scoprirono di avere molto in comune, tra cui l’essere cresciute all’ombra di una rigida morale vittoriana, l’essersi viste precluso l’accesso a un’istruzione superiore perché donne, le difficoltà di farsi strada nella carriera letteraria e l’amore per la scrittura. Questa amicizia, caratterizzata anche da contrasti e momenti di incomprensione, continuò fino al 1939 qualche anno prima della morte di Woolf.
Nell’opera di Ocampo emergono dettagli affascinanti sulla vita della celebre scrittrice Woolf, con un’attenzione particolare rivolta al suo percorso come donna nel XX secolo. Ocampo scava nei pensieri più intimi di Woolf, rivelando il conflitto tra le aspirazioni della scrittrice e le limitazioni imposte dal suo tempo.
Attraverso citazioni eloquenti e passaggi chiave dei diari di Woolf, Ocampo ritrae una donna in lotta con la sua identità, sia come artista che come individuo immerso nella complessità delle dinamiche di genere, in un mondo dominato da convenzioni patriarcali. “La nostra civiltà è patriarcale da lungo tempo. Consideriamo, per esempio, come un “fatto” stabilito che il maschile sia forte e superiore, e il femminile sia debole e inferiore. Solo da poco tempo questo dogma è stato scosso dalla ribellione delle donne. Ma non per questo cessa di esistere il pregiudizio secondo cui l’uomo sia superiore alla donna perché uomo”. I Misteri della donna della dottoressa E. Harding (con una prefazione di C. G. Jung).
La maestria del linguaggio di Virginia Woolf non è solo frutto di una predisposizione nella scrittura ma nell’aver avuto pazienza. Lei stessa spiega che bisogna rileggere più volte ciò che si scrive, correggere e ripulire il testo ogni volta. In questo saggio femminista di Ocampo, evidenzia come Virginia Woolf era terribilmente attaccata allo scorrere del Tempo e, quindi, alla Vecchiaia. Il desiderio di Woolf era quello di scrivere ma con la paura di non poterlo più fare, bloccata dall’idea che, prima o poi, la morte sarebbe arrivata e il tempo terminato.
Ocampo delinea il ritratto di una donna moderna, pioniera e icona letteraria, che sfida le norme del suo tempo. L’opera invita i lettori e le lettrici a esplorare la complessità delle esperienze femminili attraverso gli occhi di una delle menti più brillanti della letteratura. Allo stesso tempo offre una riflessione critica sulla persistente lotta delle donne per l’autodeterminazione e la libertà di espressione, che ci invita a fare lo stesso.
Come scrisse in una lettera all’amica Virginia Woolf: “E se, come lei spera, Virginia, ogni sforzo, per quanto oscuro, converge e accelera la nascita di una forma d’espressione che ancora non ha trovato una temperatura propizia alla sua fioritura, che il mio sforzo si sommi a quello di tante donne, celebri o sconosciute, come coloro che nel mondo si sono date da fare.”