di Maria Vittoria Massarin

 

A marzo stavamo tutti facendo i conti con una realtà ancora nuova. L’epidemia di Covid-19 dilagava nel nostro paese e con essa la paura di chi deve affrontare qualcosa di sconosciuto.

Lorena Quaranta questa paura non l’ha mai avuta, da studentessa di medicina all’ultimo anno innamorata dei bambini, ha continuato a regalare sorrisi a tutti i colleghi e pazienti del reparto di pediatria. Il 31 marzo però il suo sogno di diventare medico viene spezzato per sempre per mano del compagno con cui conviveva, che temeva di aver contratto il virus da lei.

Oggi un’amica di Lorena, Vittoria Patorno, ha discusso al suo posto la tesi davanti a parenti, amici, professori e Rettore dell’Università di Messina. Lorena si è quindi laureata, conseguendo il titolo con il massimo. 110 e Lode.

Tutti ricordano di lei l’amore per la vita e per i bambini che, come rivela il suo relatore, voleva far diventare la sua professione, specializzandosi in pediatria.

Niente potrà restituire Lorena alle persone che l’amavano ma questo riconoscimento onora la sua memoria e rende giustizia alla carriera che sarebbe potuta essere ma che per una violenza immotivata non sarà mai.

 

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