Sul modulo da riempire per poter circolare – soltanto in casi di estrema necessità o per fare la spesa massimo due volte alla settimana – dovevano prevedere anche la possibilità di barrare l’autodichiarazione di “essere un coglione”.
E il 15/20% di popolazione che da due giorni ha ricominciato a uscire senza un motivo valido avrebbe potuto così esprimere appieno la preferenza, autodenunciando la propria stupidità.
Perché a Roma ma soprattutto nei Comuni della zona a nor della Capitale, di cui questo giornale più peculiarmente si occupa, da ieri è ripartito una sorta di “struscio” per le strade, sia in macchina che a piedi, come fossimo fuori dall’emergenza e ci avessero detto di poter di nuovo uscire.
Siamo invece nel pieno del picco e se anche domani questo folle “andazzo” verrà replicato, tra quindici giorni ci ritroveremo con un nuovo incremento di contagi e le lancette di “fine incubo” si sposteranno ancora più avanti. Giugno, forse luglio, chissà.
Con buona pace di chi in questa situazione rischia di ammalarsi oppure ha perso un lavoro e non sa se potrà riaverlo o se la passa così male da dover chiedere aiuto agli altri.
In Germania al primo invito – sottolineo invito – a restare a casa, i tedeschi hanno fatto la “spesona” e si sono chiusi tra le quattro mura domestiche, interrompendo anche qualsiasi rapporto dal vivo con figli o genitori. E i risultati gli stanno dando ragione (anche per altri motivi, ovviamente. Lì c’è davvero un sistema sanitario di eccellenza).
Qui da noi, a pensarci bene, ci hanno chiesto, poi ordinato, una sola cosa: restate a casa. Solo quella dovremo fare e farla bene. Per noi stessi, prima di tutto. E poi per rispetto degli altri, familiari, amici, sconosciuti. E per tutti coloro che hanno perso la vita in questa lunghissima notte da incubo e per coloro che la stanno rischiano (medici, infermieri, personale sanitario, cassiere, addetti ai supermercati, farmacisti, corrieri, ecc.).
E invece stiamo rischiando di vanificare tutto con comportamenti irresponsabili. Vanificando anche quello che, per quanto possibile, il Governo sta cercando i fondi per non lasciare nessuno indietro. Scontando una burocrazia secolare e processi farraginosi. Ma ci sta provando, anche alla luce del fatto che Conte e compagnia hanno compreso che non se ne uscirà tanto presto.
Ci hanno chiesto di restare a casa. Sembra una cosa facile, a dirla. Al contrario, una percentuale di egoisti e privi di un elementare buonsenso continua a uscire per qualsiasi motivo più volte al giorno, si ferma a parlare con altre persone, gira senza protezioni, porta a spasso ipoteticamente il virus.
Così non se ne uscirà.
E quando tra qualche anno scriveranno la nostra storia con il Covid-19 metteranno nero su bianco una triste e assoluta verità: gli italiani ci hanno messo diversi mesi più degli altri ad uscirne perché si sono comportati da coglioni.