Delle 36 grandi opere sbloccate dal Decreto Semplificazione ben otto riguarderanno il Lazio.

Si tratta di interventi che verranno realizzati seguendo il modello “Ponte Morandi” di Genova, con tempistiche decisamente accelerate.

Una in particolare riguarda anche la nostra zona: dopo 30 anni (dai Mondiali di calcio del ‘90) Roma vedrà il completamento dell’Anello ferroviario, ovvero quello che i romani definiscono il Grande raccordo anulare dei treni. Il costo stimato dell’operazione «Circle line della Capitale», è di 547 milioni di euro che servono per portare a termine il raddoppio della linea Vigna Clara-Valle Aurelia e anche a realizzare il nodo di scambio a Tor di Quinto.

Il decreto prevede numerose deroghe al Codice degli appalti, ma soprattutto il ricorso a «uno o più commissari straordinari» per gestire i lavori, proprio come a Genova con il commissario alla ricostruzione del Polcevera, il sindaco Marco Bucci. Del resto le otto opere nel Lazio sono già finanziate e, adesso, aspettano solo l’apertura del cantiere, anche per far ripartire l’economia messa alle corde dalla crisi legata alla diffusione del Covid.

Sei opere sono stradali o autostradali: oltre alla Roma-Latina e alla Tirrenica anche il tratto che manca alla Orte-Civitavecchia, il potenziamento della Salaria e il raddoppio della Roma-L’Aquila. Le altre due sono ferrovie strategiche per i territori.

Sponsor