Inquinamento, immissioni di CO2, energia elettrica, tutti argomenti all’ordine del giorno. Il nucleare ad oggi è la fonte di energia pulita che riesce ad avere un impatto ambientale minimo, cerchiamo di capire l’impatto dell’energia blu:
Perché è sostenibile?
Il nucleare potrebbe essere la soluzione alla decarbonizzazione, urgenza del nostro pianeta. L’energia blu è la fonte energetica che impatta meno sul nostro pianeta, è in grado di fornire energia in maniera continua, perché non risente di variabili come il sole e il vento. Oggi le energie rinnovabili non riescono ad assorbire la richiesta di energetica e l’Italia è ancora in tempo per stendere un programma energetico entro il 2050 che azzeri le emissioni di CO2.
In Italia il rischio sismico è molto elevato, c’è una soluzione?
Le centrali nucleari di ultima generazione sono costruite per resistere a grandissime sollecitazioni, in Italia le mappe sismiche riportano una PGA di 0.35g, un terzo dell’accelerazione di gravità, (la PGA è la pericolosità sismica di una regione, associata all’accelerazione massima subita durante un terremoto). Le centrali nucleari moderne sono studiate per resistere a 0.8g, con un nocciolo fatto per resistere fino a 1 kg. Nessun terremoto in Italia potrebbe danneggiare la centrale, qualora ci fosse un’emergenza del genere, le centrali nucleari sarebbero l’ultimo dei problemi, perché crollerebbe tutto nel raggio di centinaia di chilometri.
Le scorie nucleari
L’Uranio avendo una densità energetica molto alta riesce a produrre molta energia usando pochissimo materiale. Un reattore moderno con poche tonnellate di uranio (25-30) produce 13 TWh di energia (1 TWh corrisponde a un miliardo di kW) l’Italia nel 2021 ha consumato 301 mila GW, quindi 301 milioni di kW.
Nell’arco della vita una persona produrrebbe una lattina da 33cL di scorie nucleari, lo smaltimento e lo stoccaggio non è diverso dai rifiuti tossici non trattabili che provengono dalle industrie, da alcuni laboratori che utilizzano materiali radioattivi e dagli scarti della medicina nucleare.
La situazione Europea
Il 15 aprile 2023 la Germania ha chiuso le centrali nucleari, facendo aumentare le emissioni di CO2 di 184 milioni di tonnellate all’anno. Quali saranno le conseguenze? La Germania ha scelto la via dei combustibili fossili e l’acquisto dall’estero, (dalla stessa Francia che è completamente decarbonizzata grazie al nucleare) secondo le stime il tasso di mortalità aumenterà a seguito dell’inquinamento atmosferico.
Il 9 maggio in parlamento sono state approvate due mozioni, una di Azione e l’altra di Forza Italia, in entrambe le proposte l’Italia si impegnerà a valutare l’uso del nucleare. Ecco cosa dicono:
- sollecitare il governo ad impegnarsi nella costruzione dei depositi nazionali per lo stoccaggio delle scorie.
- Stimolare il dibattito pubblico sul tema dell’energia blu
- Valutare dei siti esteri per fornire energia all’Italia (Francia e Slovenia).
L’evento del 15 aprile ha rotto l’Europa a metà c’è chi è pro nucleare guidato dalla Francia (13 paesi in tutto) e chi è contro, guidati dalla Germania.
I numeri della Francia e della Germania
il 24 maggio 2022 la Francia ha esportato 13 GW di energia, di cui 3 GW solo in Italia, è come se 10 reattori lavorassero per l’esportazione dell’energia mantenendo le emissioni di CO2 sotto i 26g orari. Nella stessa giornata la Germania ha emesso 400g orari di CO2.