La conclusione dei lavori per la costruzione del nuovo polo della logistica di Castelnuovo di Porto su via Madonna due Ponti, a due passi dal casello autostradale per la A1, è prevista per il prossimo dicembre.

Solo tre anni dopo l’approvazione del progetto da parte della Regione Lazio, avvenuta a gennaio 2021, il complesso di 33mila metri quadri è pronto a diventare produttivo.

Come ormai noto diverrà la sede operativa per l’Italia Centrale della Marr, colosso della distribuzione di derrate alimentari per la ristorazione concentrando a Castelnuovo le attività attualmente svolte a Capena e Pomezia.

Azienda solida: i numeri del bilancio pubblicati sul sito della società raccontano che la Marr nel primo trimestre 2024 ha registrato ricavi per 418 milioni e poggia  su una base patrimoniale di 354 milioni di euro.

 

Dentro la cava

L’impianto è realizzato completamente all’interno della ex cava di tufo ed è  forse il primo caso in Italia che un impianto produttivo porti “la firma” della Soprintendenza, che ha imposto il rispetto di ben 18 condizioni o prescrizioni di mitigazione dell’impatto sul contesto ambientale: dall’altezza, alla scelta dei colori esterni, dalla realizzazione di bordi verdi a delimitare il  perimetro,  fino alle “dune” con alberature utili a celare l’impatto visivo della linea  d’ingresso al sito. 

La viabilità

La maggiore criticità del complesso è nell’accesso all’area che attualmente è nel cuore di una curva a gomito. La soluzione è nella realizzazione, in accordo con l’Area Metropolitana, di una piccola bretella utile a superare i problemi di visibilità e garantire la sicurezza della viabilità sulla via provinciale.

A gennaio 2025 inoltre, la Regione -attraverso la società Astral – dovrebbe iniziare i lavori per la cosiddetta “Gronda” che prevede l’ampliamento dell’intero tratto stradale dagli insediamenti residenziali di Colleverde e Colle del Fagiano, dove sarà realizzata una rotonda, fino all’ingresso sulla via Tiberina.

Posti di lavoro

Le maestranze oggi operative nella sede storica di Capena non avranno grandi problemi poiché si tratta di uno spostamento di pochi chilometri, maggiori problemi avranno quelli oggi impiegati a Pomezia. In programma, inoltre, nuovi assunzioni viste le dimensioni del complesso ed il ruolo che andrà a svolgere nella geografia distributiva dell’Azienda. 

Altri due centri pronti a partire nel 2025

Altri due centri logistici realizzati a poco distanza da quello della Marr e anch’essi in ex cave saranno operativi nei primi mesi del 2025: sono di 9000 metri quadri, uno è destinato alla Sda, azienda logistica delle Poste italiane, per il secondo   sono ancora in corso trattative con altri operatori.

Benefici e criticità.

Il Comune di Castelnuovo ricava dall’operazione il riutilizzo di terre senza destinazione, interventi per le aree residenziali limitrofe con sistemazione della viabilità e benefici in opere pubbliche pari ad un milione e 500 mila euro.

Le risorse sono desinate alla realizzazione di un teatro comunale, di un centro ricreativo e sportivo per la comunità di Ponte Storto, un parco pubblico a via del Pascolo. 

A regime la realizzazione del polo logistico comporterà un flusso ordinario di maggiori risorse per le casse comunali di circa 200mila euro l’anno. Maggiori risorse che mancheranno invece al bilancio del Comune di Capena poiché l’impianto su via Tiberina diverrà un ennesimo capannone vuoto proprio in quell’area, dopo il Bivio, interessata negli anni da un progressivo abbandono di aziende.

Quel tratto di capannoni fronte autostrada realizzato a ridosso delle “Case Verdi” oggi è un cimitero e non si vedono azioni tali da facilitare un loro riutilizzo.

Nuovi poli della logistica e capannoni vuoti

Nascono nuovi e più moderni poli logistici ma nello stesso tempo aumenta il numero di capannoni in disuso, non solo Capena, ma anche a Fiano Romano, Ponte del Grillo e il mega impianto Inail chiuso da anni.  

Il polo della logistica tra i caselli del’A1 tra Fiano Romano e Castelnuovo, Riano e Monterotondo è forse il più grande del Lazio, è in crescita ma sconta una scia di buchi neri composta da decine di capannoni e magazzini abbandonati, in disuso. Forse è venuto il momento che si lavori seriamente al recuper

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