Lunedì 10 giugno 1924, cento anni fa, un banda di fascisti rapì e uccise Giacomo Matteotti e ne fece sparire il cadavere.
Il corpo, in avanzato stato di decomposizione, fu ritrovato il 16 agosto per caso a Riano nel Bosco della Quartarella a ridosso della Flaminia dal fiuto di un cane.
Tempesta, come era soprannominato Matteotti, pagava così la sua opposizione intransigente al regime dittatoriale che in quei mesi si andava consolidando. Fu rapito e ucciso dopo che aveva denunciato brogli elettorali generalizzati nelle elezioni che avevano regalato al partito fascista una maggioranza schiacciante.
La mattina del rapimento si apprestava a denunciare in Parlamento una storia di tangenti. Fu il primo degli assassinati dalle bande nere, quasi sempre diretta emanazione di apparati dello Stato. Seguirono le uccisioni dei fratelli Rosselli, del giovane intellettuale Gobetti, del liberale Amendola, padre del comunista Giorgio, lo sfinimento in carcere di Gramsci, l’internamento a Ventotene degli oppositori come Pertini, Spinelli, Terracini.
E parliamo solo dei nomi che hanno bucato il tempo e la storia: in mezzo ci sono migliaia di resistenti anonimi morti per botte durante le spedizioni punitive nei paesi.
A Riano la gente che non vuole nuova deriva autoritaria
Con l’assassinio di Giacomo Matteotti si commemora una storia di brutalità e violenza che si compì cento anni fa nell’indifferenza di un popolo. Solo 20 anni dopo trovò la via del riscatto quando nel settembre ‘43 il regime cadde e Mussolini fu arrestato.
A Riano ci sarà la gente che non vuole si ripeta quella deriva che invece, a molti e con buone ragioni, pare pronta a verificarsi di nuovo anche se in forme e modalità diverse e più contenute da quelle di un secolo fa. La violenza è più subdola ma pervasiva. Distinguere, il pensiero critico ridotto quasi a blasfemia.
Il programma
Il programma ideato dall’Amministrazione comunale e dal sindaco Luca Abbruzzetti è ricco e intenso con una parte istituzionale e una di popolo.
Nel pomeriggio, alle 16, verrà deposta una corona di alloro donata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella presso il Monumento sulla Flaminia che sorge nel luogo in cui venne ritrovato il corpo dell’onorevole socialista. Alle 17 in Piazza Piombino si terrà il convegno “Matteotti Uomo libero. All’incontro parteciperanno rappresentanti istituzionali, giornalisti, docenti, Presidenti di associazioni e fondazioni e la Dirigente dell’I.C. Giacomo Matteotti. Al termine, verranno premiati i tre vincitori della XXI esima edizione del Concorso letterario dedicato al deputato e rivolto agli studenti delle terze medie di Riano.
La Staffetta
Alle 19.30, nella stessa piazza, partirà la Staffetta di popolo, quella che un tempo sarebbe stata definita di “vigilanza democratica”: parole, riflessioni, versi, canti e voci libere che si alterneranno per tutta la sera, rafforzando il ricordo della statura morale di Matteotti. Una lunga scia di persone che si daranno il cambio ogni tre minuti per dare forza al concetto di libertà e giustizia, lotta contro vecchi e nuovi fascismi e alle disuguaglianze. L’iniziativa è a cura di varie sezioni territoriali Anpi, della Rete Nobavaglio, dello Spi–Cgil e del Circolo Saragat-Matteotti.