Ieri lunedì nero per la ferrovia Roma Nord, il disastro della gestione Atac tollerata dalla Regione ha toccato un picco, forse storico: due treni piantati sui binari con i pendolari a piedi sulle rotaie . Il primo si è fermato per un guasto alla stazione di Castelnuovo di Porto. L’intoppo ha mandato in tutta la linea extraurbana dalle 10.30 alle 14. Il secondo convoglio si è bloccato intorno alle 20.30 tra la stazione di Magliano Romano e  Morolo, lasciando a terra nel buio e in aperta campagna tutti i passeggeri. Un servizio di navette ha poi risolto la situazione. Questi episodi, estremi, si aggiungono allo stillicidio di disservizi quotidiani puntualmente registrati dai pendolari sui loro social.

Il caos è la nostra ordinaria dimensione 

Per capire cosa sta accadendo ne abbiamo parlato con Fabrizio Bonanni del Comitato pendolari Roma Nord. “Ormai – dice -questo caos è ordinaria amministrazione ed è peggiorato dal 16 settembre quando sono riprese le attività scolastiche. Ogni giorno saltano , senza preavviso per altro, almeno due corse extraurbane, mentre quelle soppresse, in genere, vanno da sei a otto.Tutto questo succede secondo il criterio del caso a caso e cioè creando disagi enormi a studenti, lavoratori famiglie. 

Siamo in una fase di passaggio cosa è che non va?

Non va lo iato abissale che c’è tra il futuro del 2025 e la nostra quotidianità oggi. Il progetto regionale di ammodernamento della linea è ottimo, si aspettava da anni. Ora ci dicono che sono pronti a partire e che i fondi già sono tutti disponibili. Parole che abbiamo ascoltato e con attenzione, qualche volta sarebbe il caso però che le Istituzioni ascoltassero anche noi cittadini e valutassero con altrettanta attenzione le nostre proposte. Per esempio se la Regione avesse valutato il nostro piano di riorganizzazione del servizio evitando di ricorrere ai mezzi su gomma, come proposto da Atac i cui limiti gestionali ormai sono imbarazzanti, sicuramente il disastro di questi giorni si sarebbe potuto evitare. E’ un buon piano , piace ai pendolari come ai sindaci. Eppure non è stato mai esaminato””

Dove si registrano le maggiori criticità?

Nella tratta extraurbana, fino a S. Oreste, nel tratto viterbese invece le cose sono anche peggiori. L’ultimo treno parte dal capoluogo della Tuscia alle 18.30 lasciando a terra centinaia di pendolari Poi nel tratto che serve i comuni sulla Flaminia siamo all’anno zero. Sabato scorso nel corso di un’assemblea a Morlupo un grupopo di mamme ha comunicato all’assessore regionale Mauro Alessndri, che si stanno organizzando in Comitato per fare pressione  al fine di ristabilire un minimo di certezza nei collegamenti intercomunali sincronizzandoli soprattutto con orari scolastici, così come ha richiesto anche il preside del liceo scientifico G. Piazzi di Morlupo, l’unico fuori Roma sulla direzione Flaminia. C’è grandissima insoddisfazione, e rabbia e crescono le richieste di organizzare proteste anche eclatanti. Ed è grave che non se ne tenga conto.  

E i sindaci?

Dicono di essere dalla nostra parte ma poi non vanno oltre probabilmente perchè il loro ruolo impone equilibrio e la necessità di tenere aperto comunque un rapporto costruttivo con l’ente regionale. In  ogni caso avevamo chiesto di sedere nell’Osservatrio costituito dallì’assesore per monitorare l’andamento dei cantieri che verranno aperti già dalla prossima primavera  Ci è stato negato ed è stato un errore. La nostra presenza a fianco dei sindaci nel nuovo organismo sarebbe stata di stimolo e dato forza per risolvere più facilmente intoppi e ritardi che si dovessero verificare durante l’esecuzione delle opere.. Invece nulla di fatto. E’ un grande errore che spero possa essere presto superato, prima che la rabbia monti ancora. Per altro la situazione critica è quasi identica anche per la ferrovia Roma Lido  e Giardinetti. Per il 16 siamo stati convocati in Regione insieme ai comitato pendolari delle altre ferrovie. Spero che questa volta ascoltino le nostre proposte che hanno già agli atti, invece di rifarci la storia del grande investimento e della mirabilante opera”.

 

 

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