C’è ancora tanta, troppa gente in giro. E il ministro della Salute Roberto Speranza, assieme alla totalità degli scienziati, non la manda a dire: “Gli atteggiamenti sbagliati o immaginare che la battaglia sia già vinta rischiano di compromettere i tanti sacrifici fatti finora. Non bastano i decreti, questa battaglia si vince esclusivamente con il contributo di ogni cittadino“.

Il distanziamento sociale, dunque, è al momento l’unica arma che abbiamo a disposizione contro il virus “E’ una battaglia ancora nel suo pieno”, ha detto il ministro parlando a RaiNews24. “Nessuna sottovalutazione, serve massimo rigore e massima serietà. C’è un fatto riscontrabile: l’erre con zero che a febbraio e i primi di marzo era molto alto, in alcuni casi ha sfiorato il tre nel nostro territorio, con l’applicazione delle misure che abbiamo disposto in modo molto rigoroso ha iniziato la sia discesa. In questo momento è molto più basso di come era prima. Questo ha avuto un effetto già riscontrabile sugli accessi in terapia intensiva e dei pazienti con sintomi gravi”.

“C’è stato alleggerimento, un primissimo segnale – ha aggiunto – che ci dice che la strada delle misure rigorose e del distanziamento sociale è la vera arma di cui disponiamo. La ricerca sta facendo tutto il possibile ma non è disponibile un vaccino, né una terapia certa. E i tempi non saranno brevi”. Quando arriverà la cosiddetta “fase 2”? “Ci sarà bisogno di grande gradualità e prudenza, è l’unica strada possibile. Senza vincere la battaglia sanitaria non ci potrà essere ripartenza”

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