Monica Maggi, giornalista, poetessa e scrittrice, da anni si occupa del recupero e della valorizzazione di libri usati destinati al macero. La sua è un’opera di promozione del sapere, perché ogni libro “salvato” è un viaggio straordinario in un mondo che si arricchisce, in questo continuo ricambio, di significati sempre nuovi.
I più fortunati possono incontrarla a Riano e Sacrofano, due Comuni a nord di Roma, dove allestisce banchi di libri gratuiti all’interno dei rispettivi mercati settimanali, creando dei veri e propri salotti letterari e dispensando consigli di lettura a tutti. Da luglio 2020 ad aprile di quest’anno è stata anche al mercato Tufello, a Roma, dove al momento il bookcrossing è fermo, in attesa di comunicazioni ufficiali da parte del Municipio.
Come nasce l’Associazione Libra 2.0
Ma facciamo un passo indietro.
Nel 2010 Monica Maggi decide di aprire una libreria a Morlupo. Nasce Libra, libreria e caffè letterario che nel 2012, essendo diventato un impegno non più economicamente sostenibile, chiude i battenti per trasformarsi, l’anno successivo, in LIBRA Associazione culturale. Da qui parte il progetto dal titolo Pagine Viaggianti che finora ha salvato migliaia di libri destinati alla distruzione.
Dopo appena un anno ottiene il patrocinio di Biblioteche di Roma e il sostegno ufficiale del Comitato Scientifico dell’Unesco. Solo nella prima edizione sono stati scambiati 700 libri in poche ore, e altrettanti raccolti e “stoccati” per l’edizione successiva.
Pagine Viaggianti dal 2016 diventa 2.0 e vince il Bando IO LEGGO del Comune di Roma. Si tratta di un riconoscimento prezioso che permetterà a Monica di operare in rete con molte realtà socialmente e culturalmente importanti come i centri anziani, le strutture ospedaliere e le scuole. L’iniziativa viene accolta con grandissimo entusiasmo e da quel momento Pagine Viaggianti non è più un appuntamento occasionale, ma un progetto profondamente radicato nel territorio romano.
Donazioni importanti per le future biblioteche
Questa attività di recupero e donazioni, negli anni, ha contribuito alla nascita di realtà importanti come biblioteche e attività librarie in tutta Italia. Nel luglio 2020 Monica Maggi ha consegnato al Comune di Sacrofano quasi mille libri donati dalla scrittrice Dacia Maraini e una collezione di volumi di Mauro Ferri, ex Presidente della Corte Costituzionale, che andranno a costituire, in virtù di un accordo con l’Amministrazione, la futura biblioteca comunale.
Monica Maggi e le storie di strada
La missione di Monica tocca sfere sociali importanti. La libraia felice, come ama definirsi, raccoglie nel suo blog Le pagine viaggianti e sulla sua seguitissima pagina Facebook le vite che incontra. Offre racconti toccanti e ne propone la lettura con una delicatezza tale da suscitare sentimenti di profonda gratitudine. Da lei si presentano giovani mamme straniere in cerca di libri per imparare l’italiano, si avvicinano timidamente ragazzi che scelgono con cura i libri da portare a casa come un bottino prezioso. C’è ancora chi prende un libro da regalare ad una persona cara o chi ritrova – incredibilmente – la sua vecchia copia di “Cent’anni di solitudine”.
Monica, come è nato il tuo progetto Pagine Viaggianti?
Il senso era poter dare a tutti le stesse emozioni che regala un libro, senza doverlo cercare tra le pareti di una libreria, cosa ormai difficile, spendendo soldi e investendo tempo che è sempre meno.
Come mai hai scelto il mercato come luogo privilegiato per svolgere la tua attività?
Il mercato è anticamente un luogo comune di confronto e di scambio, dove accanto all’aspetto commerciale c’è quello umano, che più mi affascina. Mi sono detta: raccogliamo quello che la gente butta e quello che le case editrici eliminano e regaliamolo. Mettiamolo in viaggio, soprattutto nei punti che le persone frequentano maggiormente. Ogni giorno qui ho la fortuna di conoscere persone nuove, con esigenze particolari e con storie diverse. Uniche e meravigliose, tutte.
Cosa rappresenta, per te, il libro?
Il libro è un oggetto magico, è identificazione, intrattenimento, crescita perché la lettura apre le menti e apre le porte a nuove idee. La gente ama leggere e ha bisogno di sfogliare le sue pagine. Necessario e desiderato, purtroppo diventa spesso proibitivo a causa del suo costo, del tempo che richiede nella lettura o dello spazio che occupa. Non a caso è il primo oggetto di cui ci si disfa quando si trasloca o bisogna fare spazio in casa.
Hai deciso di salvare i libri indesiderati, offrendoli gratuitamente. Questa decisione rappresenta una concreta possibilità di diffusione della cultura, a tutti i livelli.
La forza di questo progetto è proprio nella gratuità, intesa non come assenza di opportunità ma come mezzo di diffusione capillare della cultura per tutti, partendo dal basso per arrivare in alto. Senza limiti. È così bello vedere la gente mettere i libri tra le buste della spesa, fare della lettura un gesto normale, come di tutti i giorni.
Quanto è importante tramandare la cultura attraverso la lettura nel nostro Paese?
È praticamente tutto. Se non rivalutiamo la nostra cultura come merita – dove cultura significa vita – ogni altra attività cresce “monca” e non si sviluppa come dovrebbe. La cultura è lettura, anche e non solo. Ma l’oggetto libro ha potenzialità moltiplicate e moltiplicanti.
Attraverso la tua associazione, che si sostiene grazie ai tesseramenti o alle libere donazioni, supporti molte cause solidali a favore di gente bisognosa. Quali i progetti in corso e quelli in programma?
Per ora mi sto dedicando all’alfabetizzazione di donne straniere, in Italia da anni ma ancora incapaci di parlare italiano. Poi mi piacerebbe organizzare a distanza via Zoom incontri di lettura a voce alta per anziani, cosa che facevo in presenza un anno fa.
Sulla base della tua esperienza, considerando anche il momento storico che ci fa prediligere esperienze virtuali, ritieni ci sia ancora voglia di leggere un vecchio libro?
Assolutamente sì. Un libro vecchio ha dentro di sé tante storie, ha il tempo, l’usura, la memoria. È come una persona vecchia: non esiste niente di più affascinante.
Quale storia ti ha colpito più di tutte, in questo tuo viaggio?
Sicuramente quella di Pina, apparentemente meno colpita dalla vita rispetto alle altre, ma bella nel suo finale di storia. Lei che legge a voce alta al marito perché lui si appassioni alla lettura.
Ogni libro è uno scrigno prezioso. Al suo interno spesso si ritrovano dediche, vecchie fotografie, frammenti di vita. Il messaggio più bello che hai trovato?
“Tu mi ami ma non te ne sei accorta. L’importante è amarti, così il mondo mi sembra più bello”. L’ho trovato in un libro di musica degli anni ’50.
Quale libro consiglieresti in questo periodo in cui c’è così tanto bisogno di speranza?
Consiglio “La gioia di scrivere”, antologia poetica di Wislawa Szymborska, poetessa polacca scomparsa nel 2012. È poesia sì, ma è anche un trattato di speranza, ironia, amore non convenzionale. Consigliatissimo.
Monica sa ascoltare. Ogni giorno si accosta con delicatezza al proprio interlocutore e costruisce reti umane, forti e necessarie. Conoscere la sua storia riempie di speranza. Come riempie di speranza vedere la gente sorridere, con un libro in mano.