Ultimo atto della attività di indagine che il 30 dicembre 2019 aveva portato alla esecuzione dell’Ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Tivoli, su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di 8 persone, 7 di origine marocchina e 1 italiana, ritenuti responsabili di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina.
I Carabinieri della Stazione di Nerola hanno eseguito il nono arresto, ponendo definitivamente fine all’attività di spaccio di cocaina nel piccolo comune di Montorio Romano.
L’attività odierna trae origine dal prosieguo dell’indagine dei Carabinieri della Stazione di Nerola, che dopo un anno di accertamenti, con il ricorso anche ad attività tecniche (intercettazioni telefoniche, radiolocalizzazione di automezzi utilizzati dagli indagati e videoriprese a distanza) avevano smantellato il gruppo criminale.
Quest’ultima ordinanza cautelare del GIP ha evidenziato, attraverso le indagini della Stazione di Nerola, che una donna di 45 anni, di origine marocchina e moglie di uno degli 8 arrestati di dicembre scorso, ha tentato di proseguire l’attività di spaccio di cocaina sulla “piazza” di Montorio Romano, rimasta “orfana” di fornitori dopo l’arresto del marito e degli altri 7 sodali. I Carabinieri di Nerola non si sono fermati dopo i primi 8 arresti ed hanno documentato l’attività di spaccio della 45enne.
Il “drogashop h24”, gestito anche in questo caso direttamente dall’abitazione dell’arrestata, si può così ritenere definitivamente chiuso, ma i Carabinieri non per questo abbasseranno la guardia, visto che c’è sempre il rischio che la regola della domanda e dell’offerta, lì dove i Carabinieri hanno accertato l’acquisto ed il consumo di sostanza stupefacente nonostante la ridotta popolazione di quel centro, renda appetibile ad altri gruppi criminali la possibilità di subentrare per gestire una piazza di spaccio con tanti clienti.
La donna arrestata è stata portata nel carcere di Rebibbia.