MORLUPO: GRANDE PARTECIPAZIONE DI PUBBLICO IERI SERA ALL’ASSEMBLEA INDETTA DAI SEI CONSIGLIERI DELL’EX MAGGIORANZA CHE HANNO FATTO DECADERE IL SINDACO, INSIEME A TRE CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE.
ERA PRESENTE ED E’ ANCHE INTERVENUTO L’EX PRIMO CITTADINO TIZIANO CECCUCCI.
Partecipatissima l’assemblea di ieri sera organizzata dai consiglieri comunali “dissidenti” Carlo Bettelli, Andrea Oggiano, Erika De Mattia, Paolo Spiccalunto, Laura Pagnotta e Gabriele Marchi.
L’intera Sala polivalente comunale di Piazza Diaz ha ascoltato gli interventi dei sei ex consiglieri in un clima a tratti molto acceso e quasi per tre ore.
Ad iniziare è stato Paolo Spiccalunto, il quale prima di tutto ha chiesto scusa ai propri elettori per non aver portato a termine quella promessa di cambiamento fatta solo un anno fa e poi ha esposto le ragioni per le quali si è scelto di mettere fine all’Amministrazione Ceccucci. Ragioni che lo stesso Spiccalunto ha più volte ricondotto a dignità e responsabilità. Il punto cruciale di tutta la crisi politica sembra essere la figura dell’assessore Flaminia Rueca, nonché attuale Segretaria del Circolo PD di Morlupo.
I relatori hanno spiegato, infatti, come dall’inizio del mandato amministrativo, se non prima, si siano sempre evidenziate delle incompatibilità tra il gruppo di maggioranza e la Rueca. Essenzialmente le accuse che si fanno alla stessa possono riassumersi nella continua ingerenza nelle deleghe altrui, il mancato raggiungimento degli obiettivi rientranti nelle sue deleghe e il continuo dissidio con il resto della maggioranza.
Gli interventi dei sei sono stati molto appassionati, anche se a volte troppo incentrati su tecnicismi amministrativi, in particolare quello di Laura Pagnotta, ma trattandosi di bilancio è parso inevitabile. Alcuni passaggi sono stati diretti a sottolineare punto per punto gli elementi di contrasto con la Rueca e le macchinazioni di un non meglio definito “qualcuno” che avrebbe agito dietro le quinte della maggioranza.
A tal proposito è stato molto interessante un intervento di un ragazzo che in modo accorato ha detto “Vi ho votato! E ho apprezzato anche le vostre scuse! Ma lì dovevate fermarvi. Perché adesso tirate fuori tutte queste giustificazioni? Una cosa vi avevamo chiesto, di essere uniti per Morlupo. Non ci siete riusciti!”
Il pubblico si è grosso modo diviso tra le posizioni dell’ex Sindaco Ceccucci, presente in sala, e quelle dei dissidenti. Ma molti hanno mostrato disappunto semplicemente per il fatto di aver dato fiducia ad un gruppo giovane per cambiare Morlupo, che dopo un solo anno si è smontato.
È intervenuto anche l’ex primo cittadino Ceccucci con alcune domande:
“È vero che vi siete ammazzati perché Erika (De Mattia, ndr) doveva prendere il posto di Paolo (Spiccalunto, ndr)? È vero che Andrea (Oggiano, ndr) ha detto che se non faceva l’assessore passava in minoranza? È vero che hanno detto che dovevo mettermi da parte e prendere lo stipendio per 4 anni mentre facevano i ca**i loro?”
È stato lo stesso Oggiano a rispondere alla domanda del Sindaco, confermando di aver detto di passare in minoranza; una battuta, però, come afferma Oggiano, che era finalizzata a provocare un cambio di rotta del Sindaco e giustificata dal fatto che c’erano consiglieri che per numero di preferenze avrebbero meritato l’assessorato (Marchi, ndr) e altri invece no (Rueca, ndr).
Noi de Il Nuovo abbiamo fatto alcune domande, alle quali ha risposto Spiccalunto.
“È vero che, a seguito della vostra richiesta di revocare le deleghe a Flaminia Rueca, dopo pochi giorni il Sindaco vi ha comunicato che l’assessore avrebbe fatto un passo indietro?
No, a noi è arrivata una proposta ufficiale il giorno 11 luglio per il rimpasto di Giunta che prevedeva l’ingresso al posto di Pagnotta di Renato De Mattia e l’incarico di vicesindaco a Erika De Mattia.
Perché, dopo aver presentato una mozione di sfiducia al vostro Sindaco, non avete aspettato il Consiglio comunale per dare la possibilità di replicare a tutte le parti?
Dovevamo fermare al più presto la Giunta tecnica che stava approvando tutte quelle delibere che non volevamo approvare, preparate non da noi. Era l’unico modo per bloccare queste operazioni e i continui inviti di entrare in maggioranza ai consiglieri di opposizione. Avremmo preferito un dibattito in Consiglio, ma i tempi erano troppo lunghi.
Perché non avete affrontato la crisi politica all’interno di un’assemblea degli iscritti PD?
Il Circolo ha fatto una riunione per dibattere su questa crisi, ma non era un’assemblea degli iscritti. Credo che il circolo non faccia assemblee degli iscritti da anni.”
Molte altre domande e interventi da parte del pubblico si sono susseguiti, in una partecipazione comunque degna di nota, come non si vedeva da tempo nei paesi della nostra zona.
Ma alla fine dell’Assemblea ci chiediamo: chi esce vincente da questa storia? La componente “dissidente”? Quella del Sindaco? L’opposizione? A noi non è dato saperlo, forse i cittadini avranno modo di giudicare meglio. Sicuramente ne esce sconfitto il paese. Un’Amministrazione che cade dopo un solo anno di certo non porta un giovamento alla comunità, almeno non nell’immediato.