È uscito lo scorso 28 aprile il nuovo singolo di Marco Guazzone “Salsedine”. Ad un primo ascolto quello che convince maggiormente è la nuova ricerca sonora che l’artista comunica con questo brano. Pur confermando la sua naturale predisposizione verso una linea melodica rotonda ed accogliente sia nei testi che nella musica, in questo pezzo si può ascoltare quello che potremmo definire un upgrade del sistema. Marco Guazzone mantiene fede alla sua cifra stilistica dunque, ma si lancia verso sonorità maggiormente contemporanee quasi a sancire il suo bisogno di comunicare eternità e bellezza in un qui ed ora talvolta meno immediatamente fruibile di quel che si vorrebbe.
Marco Guazzone, cantautore e musicista romano, classe 1988, a febbraio è stato tra i protagonisti dell’ultima puntata di Le indagini di Lolita Lobosco 2, la fiction diRai1 dove è comparso interpretando se stesso cantando due brani: il singolo Rami ed una cover di Non Voglio Mica La Luna completamente riarrangiata per orchestra e pianoforte. Ecco la nostra intervista con lui.
“Salsedine” è il tuo nuovo singolo in feat. con Chiara Galiazzo. Una ricerca stilistica nuova ma che riporta alla tua inconfondibile firma che regala melodie e parole sempre molto oniriche e, allo stesso tempo, poetiche e contemporanee. Cosa puoi dirmi a riguardo? “Salsedine” è una canzone che parla delle seconde occasioni che possono avere quelle storie d’amore intense che anche se sono finite lasciano un segno indelebile sulla pelle, proprio come fa l’acqua del mare con la salsedine. In questo pezzo i protagonisti, che sono ormai distanti, si rincontrano nello stesso ricordo ovvero quello di una notte di tanti anni fa passata insieme al mare fino all’alba, e scoprono che forse il loro amore può avere una seconda possibilità.
Il progetto è del tutto indipendente ed esce con l’etichetta che hai creato da un anno, Origami Dischi. Come è nata questa avventura? Dopo tanti anni passati prima con una major e poi con una casa discografica indipendente ho sentito il bisogno di creare una mia etichetta insieme ad un gruppo di amici musicisti e professionisti del settore, con lo scopo di pensare in maniera libera e senza etichette di genere per produrre non solo la mia musica ma anche quella di progetti emergenti che ci appassionano, ma soprattutto con l’obbiettivo imprescindibile di divertirci.
Cosa senti di aver bisogno di dire in musica attualmente? Cerco sempre di raccontare storie che ho vissuto e che mi hanno segnato particolarmente, sono pezzi della mia vita che si trasformano in musica e poi in canzoni. Sono affascinato dai contrasti: il buio e la luce, la notte e il giorno, la gioia e il dolore. In Salsedine ho provato a rappresentare le diverse sfumature e i colori di una storia d’amore intensa unendo il romanticismo e l’emotività di un’orchestra di archi alle ritmiche elettroniche, momenti intimi a acustici a vortici esplosivi.
La tua collaborazione con Chiara Galiazzo come è iniziata? Ho conosciuto Chiara nel 2012 grazie la sua partecipazione X-Factor e da lì mi sono innamorato della sua voce. Negli anni poi siamo diventati amici condividendo un grande rispetto e stima reciproci. Finita di scrivere “Salsedine” ho sentito subito che la sua voce sarebbe stata perfetta per raccontare questo tipo di storia, perché la sua voce è capace di farti volare in alto con leggerezza e poi di riportarti giù con un tuffo al cuore. In studio poi ci siamo divertiti tantissimo, sono stati giorni che considero un regalo prezioso.
Il prossimo album a quando? Anche se sono un grande appassionato di CD che ancora compro fisicamente nei negozi, al momento non sto pensando a un album. I tempi di fruizione della musica negli ultimi anni sono cambiati tanto e adesso è tutto molto più veloce. Prima il disco era un punto di partenza di un progetto musicale invece adesso è diventato una sorta di punto di arrivo. Quindi quello che sto facendo ora è concentrarmi sulle singole canzoni che poi un giorno andranno a comporre i capitoli di un disco finale. Questo tipo di processo poi mi dà anche la libertà di sperimentare di più al livello sonoro e concettuale tra un singolo e l’altro.
Il lyric video di SALSEDINE, per la regia di Maxim Derevianko, è un cortometraggio realizzato con l’aiuto dell’intelligenza artificiale (A.I.) che ha generato le immagini elaborando il testo della canzone. È il primo videoclip musicale di questo genere nel panorama della scena musicale pop italiana