Ieri si sono chiuse le Olimpiadi di Parigi 2024. Molti eroi sono caduti, molti hanno confermato di essere ancora i migliori, altri sono saliti sul podio per la prima volta, i tanti del quarto posto hanno confermato che le 12 medaglie d’oro conquistate dagli atleti italiani sono ben meritate, frutto di un movimento sportivo ampio e diffuso.

Un movimento di famiglie innanzitutto, perché molte vittorie sono arrivate dagli sport cosiddetti minori, quelli dell’accompagno. In genere mamme affannate che portano i figli all’allenamento  e padri perennemente in ritardo che invece si incaricano del rientro. 

Appartiene a questa categoria Matteo Cicinelli, ragazzo di 26 anni di Capena, che ha portato alle Olimpiadi la storia di una comunità.

Nella finale di pentathlon maschile è arrivato quinto portando a ridosso del podio tutte le generazioni della Valle Tiberina che dai primi anni 80 hanno praticato questo sport nel centro nazionale della Federazione di Pentathlon a Montelibretti.

Queste terre hanno prodotto campioni nazionali e internazionali, mai nessuno di loro però è arrivato alle Olimpiadi e tantomeno ad una finale.

 

Il centro di Montelibretti

Il complesso militare Montelibretti, venne realizzato nel 1968 dal CONI in accordo con il Demanio Militare e da subito è stato utilizzato dalla Fipm, che ha aperto l’impianto al territorio.

I primi anni fu ben poco utilizzato, poi i cambiamenti sociali e culturali ne decretarono il decollo. Nei primi anni ‘80 anche in provincia iniziò a farsi strada l’utilità di far praticare sport ai ragazzi, ma non c’erano impianti. Nei comuni solo campi di calcio in terra battuta, niente basket, niente pallavolo, nessuna pista di atletica. Il centro Fipm di Montelibretti era l’unica alternativa e lo sconosciuto pentathlon, la disciplina che offriva in un solo “pacchetto” ben cinque specialità – nuoto, equitazione, scherma, corsa, tiro – era la soluzione ideale. Bastavano pochi minuti per raggiungere la sede degli allenamenti dall’altra parte del fiume percorrendo la bretella tra la Tiberina e la Salaria, pochi chilometri per di più senza traffico.

Così il parcheggio della struttura  iniziò a diventare tappa fissa per centinaia di famiglie dell’area tiberina e della bassa sabina. Ogni paese aveva il suo gruppo di partecipanti ai corsi, i più numerosi venivano da Montelibretti, Capena e Fiano.

I campioni

Dopo qualche anno iniziarono ad emergere belle individualità. Dal gruppo 69/70 emerse: Marco Alei di Capena. Nel 1989  arrivò secondo ai campionati italiani, terzo nel ‘91 e ancora terzo nel’92. Nel 1994 invece salì il terzo gradino dei campionati nazionali femminili Antonietta Giongo, sempre di Capena.

Abitò in paese per anni Carlo Massullo, alle Olimpiadi di Los Angeles oro nella gara a squadre, bronzo in quella individuale. Quattro anni dopo a Seul prese l’argento nella gara individuale e a squadre. A Barcellona nel 1992 conquistò il bronzo nella gara a squadre.


Negli anni 2000 venne il tempo di Federico Giancamilli di Fiano Romano: arrivò terzo ai campionati italiani del 2008 ma era solo l’anticipo del suo anno d’oro. Nel 2009 infatti vinse il campionato nazionale e  il bronzo alla Coppa del Mondo che si tenne a  settembre in Brasile. Un’impresa storica perché riporto l’Italia sul podio dopo sedici anni di assenza.

Poi, sempre ai campionati nazionali, arrivò ancora terzo nel 2010 e nel 2011 nello stesso anno si piazzò al quinto posto nei campionati europei. Oggi è uno dei dirigente della Federazione. Nel 2017 la palla passò a Matteo Cicinelli.

La buona sorte è la bravura di Matteo

Nel 2017 Cicinelli arriva terzo ai campionati nazionali, nel 2019 li vince. Poi si aprono le porte dei campionati europei. Tanta esperienza. Nel 2016 è 16esimo a Minsk in Bielorussia, nel 2019 34esimo a Bath in Inghilterra, nel 2021 a Novomirgorod ,(Ucraina) arriva al 24esimo posto, nel 2023 a Cracovia (Polonia) 18esimo e intanto cresce Malan che vince l’oro.

Infine la convocazione per Parigi, dove si impone tra i cinque pentatleti più forti al mondo.   Matteo è stato il figlio a cui è toccata, grazie alle sue innegabili capacità e al suo talento e impegno, la buona sorte di portare le fatiche delle famiglie e la memoria dei campioni che l’hanno preceduto nell’Olimpo dello sport. Si potrebbe affermare che ha portato il mondo delle colline  al cospetto degli Dei.

E non è finita qui.

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