L’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) raccomanda di non dare  schermi di qualunque genere- siano di telefonini, tablet, computer o tv – ai bambini fino ai 2 anni di vita.

Le nuove linee guida sono state rese note nei giorni scorsi e sono fondamentali per correggere tendenze sempre più diffuse a trasformare gli schermi in babysitter.

In Italia la situazione sembra assai compromessa. Secondo uno studio sulle abitudini dei piccoli citato dall’Adn Kronos salute, nel nostro paese i bimbi iniziano a usare il cellulare già a sei mesi di vita.

“Il 60% dei bambini fra 6 e 24 mesi – ricorda il pediatra Italo Farnetani, ordinario alla Libera università degli Studi di scienze umane e tecnologiche di Malta – è capace di far scorrere da solo sul video immagini o foto. Il 50% sa modificare anche la schermata, il 45% è in grado di far partire un cartone animato o un programma e il 30% riesce ad accendere o spegnere un telefonino.

Percentuali che, dopo i 2 anni di vita, arrivano quasi al 100%. E stato dimostrato che, se l’uso complessivo degli schermi si limita a un massimo di un’ora e mezza al giorno, l’intelligenza del bimbo beneficia anche di questo tipo di stimolazione. Da un’ora e mezza a 2 l’effetto resta stabile, mentre se si superano le 2 ore l’impatto sull’intelligenza diventa negativo”.

Il pediatra insiste su un concetto: “La cosa più importante affinché un bambino cresca bene e il suo sviluppo intellettivo sia corretto è favorire le stimolazioni, intese specialmente come relazioni interpersonali. La cosa che i piccoli preferiscono in assoluto, ancor più nei primi 4 anni di vita, è stare con i genitori, giocare con mamma e papà, meglio ancora se fuori casa”.

 

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