Ostia Antica galleggiava in un delicato e affascinante equilibrio naturale tra mare, cielo e un lago sotterraneo di acqua dolce. Era questa l’immensa falda che alimentava i 60 pozzi e le ruote idrauliche che fornivano la risorsa idrica potabile agli abitanti. I risultati degli ultimi studi che svelano i meccanismi del moderno e avanzatissimo sistema idrico cittadino sono stati al centro del diciottesimo appuntamento con le Conversazioni di archeologia pubblica e legalita’ che si è svolto mercoledì all’interno degli scavi in viale dei Romagnoli 717.
OSTIA ANTICA GALLEGGIAVA SU UN LAGO DI ’ACQUA DOLCE
“Ostia Antica disponeva di acqua dolce in quantita’, si puo’ dire che fosse una citta’ galleggiante, l’acqua era disponibile a meno di tre metri di profondita’” osserva Elettra Santucci, architetto e studiosa di idraulica antica. “La prima colonia romana si caratterizza, del resto, per il suo rapporto con l’acqua: nasce in un territorio alla confluenza del fiume Tevere nel mar Tirreno, e’ dotata di un porto fluviale e le strutture della citta’ si affacciano direttamente sulla spiaggia. Inoltre puo’ contare su una ricca circolazione idrica, una falda freatica di acqua dolce sfruttabile attraverso lo scavo di pozzi e l’uso di ruote idrauliche di legno”. Un’accurata distribuzione permetteva di disporre d’acqua corrente nelle abitazioni, nelle terme, nelle oltre 250 fontane, nei condomini e nelle latrine.
ACQUA CORRENTE NELLE ABITAZIONI E NELLE LATRINE PUBBLICHE
Queste ultime avevano grandissima importanza tra le infrastrutture igienico-sanitarie delle citta’ romane. “Potevano essere private, come quelle che ad Ostia Antica vediamo nelle domus piu’ ricche o nei condomini, ma anche pubbliche. Infatti e’ stata la civilta’ romana la prima a predisporre questi ambienti per l’utilizzo di tutti i cittadini” spiega l’archeologa Silvia Calvigioni. “Le latrine erano ambienti tecnologicamente molto avanzati: al loro interno si poteva trovare acqua corrente predisposta per pulirsi e per lavarsi, ma erano anche allacciate alla rete fognaria cittadina, cosa che garantiva lo smaltimento dei rifiuti e la sanita’ dell’ambiente”. A presentare gli studi e il diciottesimo appuntamento della Conversazioni archelogiche, il direttore del parco archeologico di Ostia Antica Mariarosaria Barbera, .”In questa occasione abbiamo esposto uno straordinario reperto, una grande ruota idraulica in legno rinvenuta presso le Terme dei Cisiarii (carrettieri) che conserva le tasche idonee a pescare l’acqua dal sottosuolo per sollevarla e renderla utilizzabile per gli usi termali”. Roma è così, una miniera infinita di storie e storia.