Il sentiero che da Le Rughe porta alle valli del Sorbo a Formello

Giorgio Polesi, sono già trascorsi più di 1000 giorni dal suo insediamento al Parco di Veio come presidente. Cosa può dirci di questi tre anni di esperienza alla guida politica di uno dei Parchi regionali naturali più importanti del Lazio?

È stata un’esperienza esaltante, che mi ha dato molto. Abbiamo ottenuto dei grandi risultati, forse insperati per alcuni aspetti. Dico “abbiamo” perché questi successi non sarebbero stati possibili senza tutti i capaci collaboratori che ho trovato negli uffici di Sacrofano. A cominciare dal direttore Danilo Casciani con il quale ci siamo trovati subito in sintonia, e poi tutti i guardiaparco, l’ufficio comunicazione, i naturalisti, gli amministrativi, i tecnici. Tutta gente preparatissima e con una base di lavoro già  ben avviata.

Giorgio Polesi, presidente del Parco di Veio

Quali sono i risultati ottenuti che l’hanno più soddisfatta?

Tanti, ma la prima cosa che in viene in mente è la bellissima nuova edizione della Guida Archeologica. Erano dieci anni che occorreva aggiornare le informazioni, integrarla con le nuove scoperte, le nuove acquisizioni dei musei. E’ stato un lavoro immenso, cui hanno collaborato tutti gli enti preposti, la Soprintendenza di Roma, dell’Etruria Meridionale, la direzione Musei Statali della Città di Roma, la sovrintendenza Capitolina, l’Università la Sapienza, Il Museo Etrusco di Villa Giulia e altri archeologi e studiosi. Un lavoro che ho avuto il piacere di seguire da vicino con il puntuale coordinamento del nostro ufficio comunicazione. E poi la valorizzazione dei beni archeologici di Veio ha avuto un nuovo impulso con la convenzione che abbiamo firmato l’anno scorso con la Direzione dei Musei statali della Città di Roma. Grazie ad essa, il sito del Santuario Etrusco dell’Apollo è aperto tutte le domeniche con un successo enorme. Duemila visitatori da luglio a dicembre dello scorso anno e già oltre 2500 dall’inizio di quest’anno ad oggi. Di questo successo dobbiamo ringraziare i volontari del Corpo Italiano di San Lazzaro con il quale abbiamo firmato un protocollo d’intesa che ci permette di garantire l’apertura del sito.

 

visita al sito archeologico del Santuario Etrusco dell’Apollo
L’assoluta bellezza tra Morlupo e Castelnuovo

Oltre alla Guida Archeologica, il Parco ha una bella dotazione di pubblicazioni. Vedo un libro sulle erbe spontanee, un piccolo volume dedicato ai Comuni del Parco, e una nuova mappa escursionistica.

 La nuova mappa escursionistica è un vero fiore all’occhiello del 2022. L’abbiamo presentata a Flora Cult nei giorni scorsi ed è stato un grande successo. È il frutto di un grande lavoro della Geo4Map, la società che si è aggiudicata la commessa, che ha incrociato dati dell’IGM, della carta tecnica regionale, delle rilevazioni da satellite e quelli forniti dall’Ente Parco sui sentieri Cai georeferenziati. Ci sono state riunioni tra i tecnici della società, l’ufficio vigilanza e l’ufficio comunicazione. Un altro grande lavoro di squadra. E a proposito nella nuova mappa c’è un nuovo sentiero che abbiamo ripristinato, messo in sicurezza e riaperto l’anno scorso. Quello che va dalle Rughe al Sorbo, il cuore del Parco di Veio. Con questo nuovo sentiero i chilometri dei sentieri del Parco hanno superato quota 100. Di cui, occorre ricordarlo, ci sono 27 chilometri della via Francigena.   Con il libro dei Comuni abbiamo voluto realizzare una pubblicazione agile, anche con informazioni pratiche sui servizi, mentre la Guida delle Erbe è in ristampa e sarà pronta entro l’estate.

il presidente Polesi con alcuni sindaci della nostra area a Flora Cult
Il presidente Giorgio Polesi e Daniele Maras della Soprindendenza durante un sopralluogo

 

Nell’ultimo periodo avete realizzato anche il programma Amici del Parco e sembra che il rapporto con i Comuni si sia fatto più stretto.

 Si, è un progetto più agile rispetto a quello che era il “Marchio”. Puntiamo a creare una rete di operatori nei campi dell’artigianato, dei prodotti tipici, della ristorazione, dell’accoglienza. Già stiamo avendo molti risultati: i cittadini che hanno un’attività ci tengono a far parte di questa rete. Inizia a crearsi un senso di appartenenza che prima non c’era. Il brand “Parco di Veio” sta funzionando e noi puntiamo ad incrementarlo. Per questo stiamo sviluppando anche una rete di punti informativi tra gli operatori Amici del Parco, punti dove è in distribuzione del materiale informativo. Teniamo a questo e anche ad avere un’ottima sinergia con i nostri comuni. Collaboriamo di più e facciamo molte iniziative insieme. L’ultima festa dell’albero è stata un esempio. Insieme abbiamo piantato 18 alberi nelle scuole e nei giardini dei comuni e del Municipio Roma XV.

La consegna della targa Amico del Parco a Castelnuovo di Porto

A proposito di accoglienza. L’Ostello del Parco a Morlupo è chiuso da parecchio tempo e noi del Nuovo Magazine abbiamo dedicato un apposito articolo la scorsa settimana. Come è effettivamente la situazione?

Prima di tutto ci tengo a dire che questa è una situazione che abbiamo ereditato dal passato. Dico questo perché io avrei evitato di dare un appalto ad un privato per un luogo che ha una vocazione   fondamentalmente pubblica e che deve avere prezzi a portata di studenti e di tutte le fasce sociali di pellegrini e turisti.
Per quello che riguarda i fatti nello specifico dico innanzitutto che noi non siamo più, purtroppo, i gestori della struttura. La cooperativa che ha vinto la gara d’appalto è andata via senza avvertirci e senza lasciarci le chiavi dell’immobile. Un immobile che c’è costato molto di manutenzione. I gestori non hanno rispettato certe prerogative del capitolato. Abbiamo tentato nuovi accordi con la cooperativa, ma senza successo, poi loro sono scomparsi senza pagare e siamo stati costretti ad aprire un contenzioso che sta andando avanti con il supporto dell’Avvocatura dello Stato. Speriamo si faccia presto perché è necessario riavere le chiavi dell’immobile. Ora non possiamo entrare perché commetteremmo un reato. Mandiamo tutti i giorni i guardiaparco per sorvegliare il luogo. Poi, quando la questione legale sarà risolta, siamo già d’accordo a restituire l’Ostello al proprietario che è il Comune di Morlupo con il quale potremmo rilanciare l’Ostello in una forma di cogestione pubblica.

I quarti di Morlupo

Questi due ultimi anni, mi riferisco al 2020 e 2021, sono stati particolarmente difficili per tutti a causa delle restrizioni dovute alle norme anti-Covid. Quali sono state le ripercussioni sull’Ente?

 Devo dire che ce la siamo cavata bene. Con il lockdown i parchi sono stati chiusi, l’attenzione degli utenti si è spostata per forza di cose sui social e allora ci siamo inventati un contest fotografico su Facebook: “Il Parco prima del Coronavirus”. Le persone da tutto il Lazio hanno inviato le foto scattate nelle loro gite all’interno del Parco di Veio prima della pandemia. Ne è uscito fuori in concorso che si è concluso ad ottobre a Castelnuovo Fotografia con la premiazione delle foto con più “like”. Durante il contest le visualizzazioni della pagina FB del Parco hanno raggiunto vette mai toccate prima: oltre 22mila. Per quello che riguarda l’efficienza degli uffici nel settore tecnico urbanistico e naturalistico siamo riusciti a mantenere i tempi standard di risposta alle richieste del territorio.

Abbiamo inoltre saldato tutti i danni da Fauna selvatica fino al 2020 e modificato il regolamento per snellire le procedure. Abbiamo inoltre varato nuove procedure di semplificazione con i Comuni.

Una visita guidata con i ragazzi del liceo Margherita Hack
Il fiume Cremera alle valli del Sorbo

Al termine di questo incontro, uno sguardo al futuro. Quali sono gli obiettivi prossimi del Parco?

Stiamo avviando un nuovo corso di apicoltura, che inizierà a maggio, poi l’ufficio comunicazione del Parco di Veio sta lavorando all’implementazione della segnaletica. Abbiamo già messo una quarantina di pannelli informativi con mappe e norme comportamentali. Ora stiamo progettando nuovi cartelli da installare all’interno del Parco, mentre rifaremo la segnaletica perimetrale e inizieremo ad installare quella stradale. Continueremo a lavorare con le scuole per il progetto Gens e daremo corpo alla nuova collaborazione iniziata l’anno scorso con l’Istituto Margherita Hack. Continueremo a collaborare con i Comuni e a promuovere l’immagine del Parco, la sua natura, la sua storia e le emergenze archeologiche etrusche e romane. Abbiamo tanti altri progetti cui stiamo lavorando. Ma possiamo dirci molto soddisfatti. Il Parco ha aumentato di moltissimo le presenze: e a livello di comunicazione il sito vede un aumento continuo di visite mentre i follower di Facebook sono passati dai duemila di tre anni fa, agli oltre seimila di oggi. Il Parco sta diventando un valore aggiunto per i comuni dell’area: è un polmone verde di 15mila ettari, denso di storia e di natura incontaminata.

Una guardiaparco controlla le immagini delle fototrappole per il monitoraggio del lupo
Controllo della segnaletica lungo la Francigena
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