Giorno simbolico per la cristianità insanguinato dal terrorismo cieco e feroce.
Oggi alle ore 8:45 nel giorno di Pasqua in Sri Lanka si è consumato un atroce attentato messo in atto con sei esplosioni simultaneamente e altre due poco più tardi. Gli otto attacchi esplosivi compiuti da Kamikaze hanno colpito 3 hotel di lusso a Colombo, un hotel a Dehiwala un sobborgo nella periferia meridionale della Capitale e tre chiese : il santuario di Sant’Antonio, la chiesa di San Sebastiano a Negombo città del nord con una forte componente cattolica e un’altra a Batticaloa. Mentre l’ottava esplosione in un centro residenziale a Dematagoda nella zona nord-orientale della Capitale.
Ancora nessuna rivendicazione è pervenuta quindi non è noto chi ci sia dietro gli attentati. Il bilancio delle vittime al momento è di 215 e oltre 400 feriti. Tra le vittime 35 sarebbero di nazionalità straniera. Il governo dello Sri Lanka sembra aver imposto un coprifuoco fino alle 6 di domattina. Blackout dei social network. La Farnesina ha attivato un numero di telefono per eventuali segnalazioni: +390636225.
Messaggi di solidarietà e vicinanza dagli Stati Uniti, Francia, Germania anche da tutte le istituzioni italiane. Papa Francesco oggi nel messaggio Urbi et Orbi dedica un pensiero al massacro soprattutto dei cristiani. Nel rapporto del 2018 sulla libertà religiosa nel mondo la fondazione “Aiuto alla chiesa che soffre” rileva che un cristiano ogni 7 vive in un Paese di persecuzione, in totale sono quasi 300 milioni i cristiani che vivono in Paesi di persecuzione che sono stati identificati in circa 38 Paesi.
Ieri piangevamo una Chiesa in fiamme, oggi ci stringiamo nel dolore per la morte di chi le chiese le riempie, le vive.
Guerre fratricide, iniziate con la notte dei tempi. L’uomo investe la religione del suo odio e rende i luoghi di culto campo di battaglia, per nascondere gli istinti più bassi: interesse, potere, prevaricazione o più semplicemente per la supremazia dell’uomo sull’uomo. Nessun Dio e nessuna legge divina possono giustificare o mistificare tali aberrazioni.