Tutti quanti conosciamo Pompei, come è stata distrutta e quando. Tuttavia, recenti ricerche hanno contribuito a confermare quello che Plinio il Giovane riportava in merito alla distruzione, che, assistendo all’evento da una città vicina descrisse violente scosse di terremoto prima dell’eruzione del Vesuvio.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Frontiers in Earth Science ed’è ad opera di un vulcanologo italiano, Domenico Sparice, dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia italiano, spiega che i precedenti scavi a Pompei non avevano ricevuto il contributo degli archeosismologi, esperti che studiano l’impatto dei terremoti sulle strutture antiche. Coinvolgendo tali specialisti, il team di ricerca ha scoperto prove significative di danni indotti dal terremoto.

L’indagine del team si è concentrata sull’Insula dei Casti Amanti, un’area ben conservata di Pompei che comprende un panificio e una casa. Qui, gli archeologi hanno scoperto gli scheletri di due uomini sepolti sotto muri crollati. La loro analisi ha rivelato che questi individui sono probabilmente morti per ferite coerenti con quelle causate dall’attività sismica.

Pompei
Vista da nord del settore settentrionale della stanza A durante lo scavo. Gli scheletri di due individui giacciono nell’angolo sud-occidentale (individuo 1) e sud-orientale (individuo 2). Credito: Sparice et al., Frontiers in Earth Science (2024)

L’indagine del team si è concentrata sull’Insula dei Casti Amanti, un’area ben conservata di Pompei che comprende un panificio e una casa. Qui, gli archeologi hanno scoperto gli scheletri di due uomini sepolti sotto muri crollati. La loro analisi ha rivelato che questi individui sono probabilmente morti per ferite coerenti con quelle causate dall’attività sismica.

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