Una scultura dedicata a Giulia Cecchettin da oggi è nel cuore del centro storico di Ponzano Romano. L’opera è stata installata per iniziativa dell’Amministrazione comunale in occasione della ‘Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne’ che ricorre domani 25 novembre ed è stata realizzata dalla scultrice Margherita Grasselli.
Raffigura una bambina in preda alla paura e all’orrore e indossa le scarpe rosse della mamma soggetta della violenza. Una delle scarpe infatti, troppo grande, giace sul prato. La bambina è seduta su una panchina rossa con le mani nel gesto di coprirsi gli occhi, e risalta nella piccola piazza antistante il palazzo comunale. Si chiama Giulia.
L’opera è interamente realizzata in argilla, misura quasi un metro, 95 cm, di cui 65 cm il busto comprensivo della testa e 30 cm le gambe pendenti dalla panchina. Il peso complessivo è di circa 50 chilogrammi.
Le richieste al numero antiviolenza 1522 cresciute del 57%
La piccola bambina dalle scarpe rosse di Ponzano è testimonianza, solidarietà e un invito pressante a non dimenticare, a non abbassare la guardia contro un fenomeno che miete vittime ogni due giorni. Alcuni dati: dal 1 gennaio al 30 settembre del 2024, il numero antiviolenza e stalking 1522 della Presidenza del Consiglio ha registrato 48mila contatti tra telefonate, app e chat. Un aumento del 57% rispetto ai primi 9 mesi del 2023 (30.581). Il picco di chiamate, circa 800 contatti al giorno, c’è stato dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin. Finito l’impatto emotivo i numeri della violenza però non sono scesi ma nel 2024 sono diventati strutturali. Il trend in crescita è rimasto costante ogni mese dell’anno.
L’inferno è in casa
L’inferno è in casa: secondo il rapporto Censis redatto dall’Osservatorio sulla sicurezza, il 69,2 per cento delle chiamate ai centri antiviolenza riguarda aggressioni avvenute all’interno delle abitazioni. Sono 1.640 le donne vittime di violenza sostenute attraverso l’assegno di inclusione, di queste 1.272 (il 74%) ha figli minorenni. In aumento la percentuale dei figli che hanno assistito ad episodi di violenza sulla propria madre dal 60,3% del 2006 al l 65,2% del 2014.
Le amiche del cuore
La Giulia di Ponzano è Giulia Cecchettin, ma anche una bimba che ha assistito alla violenza sulla madre. Nel caso di Ponzano però anche qualcosa di più: la storia di due amiche del cuore. La scultrice Margherita Grasselli che ha realizzato opere simili in tutta Italia, l’ultima a Deruta in Umbria, infatti, ha nel cimitero di Ponzano uno degli affetti più cari della sua gioventù, l’amica del cuore Giulia Boschi. Quella con cui studiò e visse gli anni pieni dell’adolescenza.
La famiglia Boschi era originaria di Ponzano ed era famosa negli anni ‘60 perché sviluppava le pellicole dei film prodotti in Italia soprattutto a Roma. Nel centro tiberino aveva una bella casa che probabilmente fu la base estiva delle due amiche nelle terre della valle del Tevere. Un tempo che deve essere stato bello e fertile. Dalla sua morte ogni anno, anche più volte, Margherita è tornata a portare fiori sull’uscio dell’ultima casa di Giulia. Lo ha fatto anche questa volta. A conclusione della cerimonia dell’installazione, insieme al sindaco Sergio Pimpinelli, colpito e stupito dalla storia della scultrice, dopo la lettura di alcuni brani da parte delle donne di Ponzano e la benedizione del parroco, Margherita si è recata al cimitero lasciando sulla tomba dell’amica del cuore una piccola ceramica realizzata proprio per lei, il rimpianto di una perdita, il segno di un’amicizia senza fine.