Nei paesi a nord di Roma si sente spesso parlare di quartieri dormitorio, zone periferiche dove il brulicare del centro urbano non arriva; intere aree del territorio dalle quali ci si allontana la mattina (magari per lavoro) e presso le quali si torna la sera per chiudere un cancello alle proprie spalle.

Sono le periferie residenziali, quelle che si intersecano con le vie provinciali e comunali senza avvicinarsi troppo al cuore del paese. Spesso si tratta di zone densamente abitate, dove risiedono maggiormente coloro che sono fuggiti dal caos di Roma in cerca di quiete.

Talvolta sono aree curate e dal profilo lievemente borghese, dove le persone conoscono a malapena i propri vicini; altre volte sono zone più degradate scaturite, almeno in parte, da pratiche abusive sedimentate (e condonate) nel tempo.
In ogni caso, si tratta di realtà consolidate che fanno parte del tessuto urbano.

Questi lembi di territorio subiscono spesso le conseguenze della scarsa illuminazione pubblica: le uniche luci che raggiungono l’asfalto sono quelle private che arrivano da dietro i cancelli e, come è facile intuire, il buio crea disagio, alienazione.

Fragilità.

Interi quartieri periferici si spengono dopo il tramonto, anche in quelle calde serate estive in cui sarebbe bello poter fare una passeggiata davanti casa.

Gli esempi che riporteremo qui di seguito sono solo una goccia nel mare: parlare di Castelnuovo di Porto o di Capena trasla comunque il discorso anche a Fiano Romano, Rignano, Riano.
Ogni zona da noi visionata nel corso di tre serate chiede a gran voce la presenza delle istituzioni, nonostante tutte siano già state interessate da qualche intervento migliorativo di tipo urbanistico.

A Capena non serve una grande fatica per trovare zone periferiche al buio: si parte da Colle del Fagiano per arrivare alla loc. Selvotta. Anche Pastinacci, quartiere a ridosso della ferrovia, presenta grandi difficoltà: l’illuminazione di piazza Europa non può sperare di sopperire alle carenze delle vie limitrofe, che ad oggi sono completamente al buio.

Capena, loc. Pastinacci

Nello scorso mese di marzo l’amministrazione comunale di Capena ha deliberato in giunta alcune misure per porre rimedio a questa situazione, preventivando spese per un totale di oltre 200.000 euro al fine di portare illuminazione nei suddetti quartieri. Bisognerà aspettare però l’approvazione di bilancio, affinché tali intenzioni diventino qualcosa di concreto di cui i cittadini possano finalmente godere.

Capena, Colle del Fagiano e loc. Selvotta

Castelnuovo di Porto presenta invece peculiarità diverse: se la situazione inerente l’illuminazione periferica sembra migliore rispetto a quella percepita a Capena, resta tutt’ora da sciogliere il nodo di Monte Tufello.

Una zona in parte abbandonata a se stessa da anni, tristemente nota per gli ecomostri in cemento che si affacciano da circa 40 anni sul confine tra Castelnuovo di Porto e Capena e di cui ci siamo già occupati.
Una lingua di asfalto è stata gettata sulla via, con grande soddisfazione di quei cittadini che ormai non speravano più di essere ascoltati dalle istituzioni. È ora però di intervenire anche con l’illuminazione, come ci spiega un residente di zona “È da circa un mese che hanno asfaltato la strada, che era in condizioni pietose. Adesso aspettiamo anche la luce, visto che i lampioni non hanno problemi e sono perfettamente funzionanti.

Castelnuovo di Porto, Monte Tufello

In questi quartieri il senso di comunità rischia di sfaldarsi sempre di più a causa del distacco, anche concettuale, che li separa dal centro urbano. 

Con l’assenza di una lunga scia di lampioni ad unire le varie zone del paese, viene a scemare anche il senso di reciprocità tipico delle piccole realtà cittadine. Non si tratta di scadere nell’anacronistica nostalgia delle comunità rurali, dove tutti si conoscevano per nome e passavano le serate seduti “al fresco” a chiacchierare. È bene sottolineare, però, che si fa sempre più labile anche la sensazione di vivere una realtà spazio-temporale in comune con altri, in una danza di esclusione costante che porta a percepire alcune zone del paese come un dormitorio.

Le elezioni amministrative sono prossime nei comuni di Capena e Castelnuovo di Porto. Qualsiasi sarà l’esito di questa tornata elettorale, è auspicabile che porti con sé un nuovo modo di pensare al territorio, che punti alla coesione sociale anche tramite una visione urbanistica più moderna e, se vogliamo, almeno un po’ illuminata.

 

 

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