La Regione Lazio ha attivato questa mattina un numero verde per tutti i Comuni che hanno un prefisso diverso da 06, un numero che sul territorio della Asl Roma 4 va diffuso e condiviso affinché si possano decongestionare le telefonate e dare una informazione univoca e corretta.
Il numero verde 800118800 da chiamare se hai febbre, tosse, dolori muscolari e sei stato in una zona interessata dal focolaio, o sei in entrato in contatto con persone provenienti da quelle zone consulta al telefono il tuo medico di base o chiama il 1500. Se hai il prefisso telefonico 06 puoi chiamare anche il 112.
Si raccomanda di non recarsi inutilmente al pronto soccorso e di seguire con accuratezza le norme igienico sanitarie:
Lavare spesso le mani, evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute, non toccarsi occhi naso e bocca con le mani, coprire bocca e naso se si starnutisce o tossisce.
La Asl Roma 4 aveva già attivato una unità di crisi prima dell’arrivo del virus, pronta a intervenire in caso di emergenze. La task force aziendale è costantemente in contatto con il Ministero della Salute, l’assessore D’Amato e la cabina di regia regionale appositamente istituita, i Comuni e la Protezione Civile, il prof. Ippolito dello Spallanzani, il Dott. Niutta direttore UT Usmaf di Civitavecchia.
Si sta procedendo a intensificare la pulizia e la disinfezione degli ambienti sia ospedalieri che territoriali, con prodotti adatti ad annullare un potenziale contagio. Si è già proceduto all’organizzazione di un triage separato, e a evitare il più possibile spostamenti dal pronto soccorso agli altri reparti (come ad esempio la radiologia) effettuando gli accertamenti direttamente in Pronto SOccorso. Si sta valutando la possibilità di creare uno spazio esterno al pronto soccorso che funzioni da filtro per i pazienti prima del triage stesso.
La Asl vuole tranquillizzare tutti gli utenti che si recano in ospedale per le loro visite programmate, se vedete alcuni operatori sanitari indossare dispositivi per la protezione personale, come le mascherine, non è perché c’è un rischio in atto, ma semplicemente per garantire maggiore sicurezza sia ai pazienti che agli operatori.
Ci si raccomanda di condividere le informazioni che provengono da fonti verificate, utili per tutti, e non alimentare la rete delle fake news che hanno l’unico scopo di creare il panico e rallentare lo svolgimento del pubblico servizio.
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