Si è svolto ieri pomeriggio presso il Comune di Riano l’ultimo appuntamento con Il Circolo delle Donne, dedicato alle discipline Stem. Ogni giornata prevede un tema portante, e ieri erano presenti donne che hanno avviato una carriera nell’ambito della scienza. Ma non sono mancate anche altre testimonianze. Si è parlato di moda, giornalismo, ricerca e divulgazione, ma soprattutto di quali e quanti ostacoli devono affrontare le donne per affermarsi. Intervallate dalla lettura di una poesia e dal brano musicale di Claudio Germanò, cinque donne con storie diverse hanno portato la loro testimonianza. Di particolare interesse l’intervento della Prof.ssa Flavia Zucco, la quale vanta nel suo curriculum ruoli di responsabilità presso il CNR e la stesura di numerosi articoli scientifici. Inizia a lavorare sulle cellule del sistema nervoso per poi passare a cellule dell’intestino umano. L’esperienza l’ha lasciata entusiasta, poiché le ha consentito di entrare in un campo di frontiera. L’ultimo suo progetto realizzato in seno al CNR prima della pensione, riguarda l’uso di epatociti umani e cellule intestinali umane per studiare l’assorbimento e il metabolismo dei farmaci. Coordinatrice di almeno 15 partner europei, ha potuto entrare in contatto con le istituzioni scientifiche di altri paesi. Uno dei suoi lavori principali riguarda però il campo della tossicologia, diventando una delle prime persone (e donne) ad occuparsi della ricerca in vitro in questo settore, cosa poco diffusa fino a quel momento in Europa. Inoltre, dal 1988 insieme ad un gruppo di ricercatrici iniziò a riunirsi per interrogarsi – specialmente dopo Chernobyl – sul ruolo della scienza. Durante queste riunioni emerse che le voci femminili nella scienza erano poco ascoltate, e per lo più discriminate. Da queste riunioni nacque l’Associazione “Donne e Scienza”, che indaga appunto sul ruolo delle donne nella scienza.
Ma questa giornata del Circolo delle Donne non ha trattato solo di discipline Stem. Si è parlato di moda con Maria Grazia Marano, giovane imprenditrice che ha realizzato il suo progetto di lavorare con i tessuti aprendo la sua azienda “Le canard tetù” sul territorio di Riano. All’interno di essa, un progetto di reinserimento sociale lavorando con detenute donne. Protagonista anche il giornalismo con Susanna Marcellini che ha raccontato il suo percorso e le difficoltà nell’affermarsi. Il tutto nell’ottica di “scardinare” il politicamente corretto: le donne vogliono essere apprezzate in quanto persone con delle potenzialità e delle capacità, non solamente per il loro genere.
https://comune.riano.rm.it/notizie/1357591/circolo-donne