Dai dati Eurostat emerge una forte discrepanza nelle percentuali di rifiuti riciclati tra i vari Stati membri. L’Europa alza l’asticella e prefissa nuovi obiettivi per il 2025.
Se nell’ultimo articolo sono stati presentati i dati relativi alla percentuale di rifiuti depositati in discarica, adesso è necessario parlare delle alternative. Infatti, come oramai è noto, depositare i rifiuti in discarica non è una soluzione sostenibile per l’ambiente ma solo un palliativo. Da un punto di vista globale la soluzione ideale sarebbe quella di creare un circuito chiuso dove ogni rifiuto creato ai vari livelli della società rappresenti una risorsa per il gradino sottostante fino a che non viene restituito alla terra sotto forma di ammendante o di inerte. Insomma, in poche parole l’ideale sarebbe il riciclo.
A questa conclusione, in effetti, l’Europa c’è arrivata già da un po’ ma mettere in atto un piano di riciclaggio efficiente non è poi così semplice. Riciclare richiede risorse economiche, una gestione attenta degli impianti ma, soprattutto, richiede una popolazione civile e consapevole del proprio ruolo all’interno del processo di trattamento dei rifiuti. Nel 2017, secondo i dati Eurostat, la Germania è stata lo Stato membro ad aver riciclato di più, dando una seconda vita al 68% dei rifiuti prodotti sul tutto il territorio. Un gradino sotto, con il 58% di rifiuti riciclati si posizionano Austria e Slovenia; il 54% viene fatto registrare da Paesi Bassi e Belgio e l’Italia, poco sotto, è riuscita a riciclare il 48% dei rifiuti totali prodotti.
Sfortunatamente, la situazione non è ugualmente rosea in tutti gli Stati membri e, in alcuni di essi, le percentuali di riciclaggio sono vertiginosamente basse. Malta ha riciclato solo il 6% dei rifiuti, la Romania il 14%, Cipro il 16%, la Grecia il 19%, la Croazia il 24%, il Portogallo il 28% e così via, portando la media dei rifiuti europei riciclati al 46%. Così come per le percentuali di rifiuti smaltiti in discarica, anche il riciclaggio tende ad essere usato meno negli Stati con economie più deboli o territorialmente meno estesi.
Ad ogni modo, l’Europa, capendo che il riciclaggio è una delle soluzioni più sostenibili che si ha a disposizione per tentare di risolvere i problemi ambientali odierni, ha prefissato di raggiungere per il 2025 una percentuale media di riciclo maggiore o uguale al 55%. Così facendo viene chiesto agli Stati membri di sforzarsi ancora un po’ e di far salire la media europea di almeno 9 punti percentuali rispetto alle statistiche del 2017.
L’Italia, per quanto soffra la gestione dei rifiuti nelle grandi città, nel complesso tiene le proprie statistiche perfettamente in linea con la media europea, facendo bene sperare in un futuro sempre più green.