di Nella Converti

“Sindaca Raggi e Assessora Mammì, dove sono i buoni spesa?

La storia che sto per raccontare è quella di una delle tante famiglie a cui nel mio piccolo tento di dare una mano dall’inizio di questa emergenza.

Nathalie è una madre di famiglia. Ha 44 anni, abita nel VI Municipio e lavora nelle mense scolastiche, impiego che le permette di guadagnare il minimo indispensabile per portare avanti dignitosamente la sua famiglia composta da lei, un marito ormai da tempo disoccupato e le loro due figlie di 6 ed 11 anni.

Poi, all’improvviso, tutto cambia. Nathalie perde il lavoro il 5 marzo, ovviamente a causa dell’emergenza COVID-19.

Da quel momento, ha inizio il suo calvario.

Come tante persone, Nathalie ha creduto di poter fare affidamento sulle forme di sostentamento alle famiglie annunciate dalle istituzioni statali e comunali: per questo motivo, il 1° aprile, ha presentato la domanda per il buono spesa.

Da quel momento prende forma un silenzio assordante, accompagnato dall’angoscia che solo una madre che non sa cosa dare da mangiare alle proprie bambine può comprendere.

Nathalie, nella più assoluta disperazione, contatta ripetutamente il Comune ed il proprio Municipio da cui riceve la più disarmante delle risposte che si possa dare a chi, con profonda dignità, sta chiedendo il sacrosanto diritto di poter sfamare i propri figli: “Signora, dovete aspettare”.

E lei ha aspettato.

Ha aspettato invano per quasi due mesi. Due mesi nei quali è riuscita ad andare avanti solo grazie all’aiuto dei suoi genitori e di alcune associazioni del territorio.

Mentre Nathalie, come tanti altri, è in attesa di risposte che sembrano non arrivare mai, solo pochi giorni fa la Sindaca Raggi ha dichiarato che sono stati erogati i buoni spesa per il 95% dei beneficiari.

La domanda, a questo punto, sorge spontanea: Sindaca, dove ha preso questi dati?

La famiglia di Nathalie si trova ad affrontare un’emergenza che ha risvolti drammatici e ha bisogno di ricevere ciò che le spetta di diritto.

È necessario che l’amministrazione faccia chiarezza e prenda atto della portata reale delle criticità esistenti nell’erogazione dei buoni spesa.
Chi ha fatto domanda deve ricevere una risposta positiva o negativa uscendo dal limbo in cui si trova da mesi.
È urgente che vengano consegnati i buoni il prima possibile a chi ne ha diritto.
L’amministrazione indichi ai cittadini le organizzazioni del terzo settore che possono aiutarli e che dall’inizio dell’emergenza non li hanno mai abbandonati.

Nathalie sta aspettando una telefonata e con lei la stanno aspettando migliaia di persone in grande difficoltà che in alcune zone potrebbero vedersi costrette a finire tra le braccia della criminalità organizzata.
Nathalie è una cittadina e per questo ha dei diritti, che non le devono essere concessi, ma riconosciuti. Io sono al suo fianco. E lei, Sindaca?

“Is there anybody out there?”

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