A Roma da due settimane a questa parte una parte dei giovani ha deciso autonomamente che la fase 2 è terminata, che il Coronavirus non esiste più. Di conseguenza, nessun utilizzo delle mascherine e addio al distanziamento sociale. Spazio invece alla movida più sfrenata.

Al punto che sabato scorso, a Piazza Trilussa – quartiere Trastevere – è stata organizzata una vera e propria discoteca all’aperto con tanto di dj set. E le forze dell’ordine? Ci sono ma troppo poche per poter arginare un fenomeno che si va ampliando sera dopo sera, con i residenti costretti a chiudersi in casa e girare video o scattare foto dalle finestre, denunciando poi tutto sui social (come la foto di questo articolo).

Il problema – grave, va sottolineato – non riguarda soltanto Trastevere ma diverse altre zone della città, dal Pigneto a San Lorenzo, fino al centro storico. Oltretutto, a peggiorare le cose c’è la “moda” di utilizzare in due i monopattini (ma ce n’era proprio bisogno, sindaca Raggi?), a velocità folli, diventando un vero e proprio pericolo per chi decide di fare una passeggiata.

I locali da parte loro cercano di fare il possibile per arginare questa situazione. Ma il caos regna e non tutti gli esercenti sono ligi alle regole. Solo sabato notte sei esercizi commerciali, fra pub e mini market, sono stati sanzionati e chiusi, tre dalla polizia al Pigneto e altri tre dai vigili urbani proprio a Trastevere e a piazza Bologna. Cinque per gli assembramenti di giovani che si erano formati dentro e fuori, e uno per la vendita fuori orario di alcolici.

E ora, in arrivo, c’è il ponte del 29 giugno. Che non prevede ufficialmente festeggiamenti, come deciso dal Comune in accordo con la Prefettura, ma che senza rimedi efficaci rischia di trasformarsi in una nuova, folle bolgia…

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