Si è tenuta dal 12 agosto al 12 ottobre 2020 una Rassegna d’arte, promossa dal Comune di Sant’Oreste, finanziata dalla Regione Lazio e ideata, progettata e curata dall’artista Ilaria Paccini, che ha voluto proporre al pubblico, in tempi di pandemia, una precisa scelta di Percorsi all’aperto che si snodano tra le vie di Sant’Oreste e lungo i sentieri del territorio circostante. Sono percorsi evocativi, significativi ed emozionali in quanto organizzati per far imbattere il visitatore nei numerosi luoghi-simbolo delle esperienze storico-artistiche e culturali di Sant’Oreste, ma anche delle attività produttive odierne. Essi sono lo scenario in cui seguire le Tracce dell’arte antica al cui cospetto si intrecciano e contaminano performance art, musica contemporanea, escursionismo naturalistico, teatro, degustazione dei prodotti tipici con rievocazione delle magnifiche pellicole di Comencini e Monicelli, o grazie ai quali ci si inerpica verso l’Eremo di San Silvestro per imbattersi negli artisti impegnati nella residenza d’arte.
La rassegna conta 36 eventi, 24 artisti invitati, 12 dei quali in residenza per una serie nutrita di interventi sul territorio che ne hanno valorizzato le bellezze all’insegna dello sviluppo del turismo di prossimità: il Museo Pinacoteca di Palazzo Caccia ha ospitato le Grandi Carte di Ilaria Paccini; il cuore del Borgo ha accolto “BIOGRAFIA DI UN TERRITORIO” la mostra di Maurizio Pardi e di Massimo Raineri, Francesco Tellico e Sabina Tortorella hanno presentato “CHEZ NOUS” brevi cortometraggi umoristici sulla dinamica di coppia, mentre Monica Argentino con “ALTERAZIONI OPERA VITAE” ha iniziato la sua residenza sul tema del corpo accompagnata dal concerto di Bez Yorke nella seicentesca piazza Cavalieri Caccia.
Dal 4 al 16 agosto le strade del paese sono state la scena delle performance di Daniela Beltrani: gli abitanti e i passanti convivono e si imbattono nell’arte performativa con risultati sorprendenti. Dal 16 al 30 agosto si è svolta invece la Residenza artistica presso il Monastero Di Santa Maria Delle Grazie: 14 giorni di convivenza di artisti, tutti diversi per provenienza, ispirazioni e linguaggi. Ne sono nate opere significative come “LETTERE DAL MONASTERO” di Valerio Giacone, attualmente esposte a Roma ed esperienze come “DIARIO FLUTTUANTE” di Alessia Matrisciano che, con il progetto “LEGGERE PER NESSUNO” ha coinvolto il paese presso il BAR BRICCO, accompagnando con la lettura coloro che siedono ai tavoli o passeggiano per la piazza. “ESCURSIONI ALL’EREMO” sono state le visite guidate di William Sersanti sulla Montagna Sacra del Soratte che hanno fatto immergere gli escursionisti nelle numerose esperienze di arte contemporanea di Daniele Casolino, Chiara Cappelli, Beate Linne, Matteo di Giamberardino, Isa Corda e di nuovo Daniela Beltrani, Ilaria Paccini, Valerio Giacone, Alessia Matrisciano.
Nel mese di settembre varie esposizioni hanno unito il territorio con l’opera degli artisti contemporanei: Paolo Garau ha introdotto il “PROGETTO SULLA GROTTA ANTICA” con l’intervento dello speleologo Paolo Forconi; le sculture di Alessia Forconi e Cristina Giorgi hanno accompagnato l’intervento di Alessandra Zozi sul culto mariano del territorio. Marzia Gandini ha affiancato il concerto di viola di Paolo Leoncini; “L’AMBIENTE DEL FUMETTO NELLA ROMA DEGLI ANNI ’80” ha visto l’intervento di Riccardo Mannelli e Massimo Raineri. L’ultimo fine settimana della Rassegna è stato dedicato al patrono Sant’Edistio: l’artista danese Thorsten Kirchhoff ha eseguito una installazione apposita per una delle sale del Museo Palazzo Caccia sul tema della morte in vita.
La Manifestazione è poi terminata con la presentazione di tutto il progetto alla presenza di Svetlana Celli – Città Metropolitana di Roma – e il lancio del suo sviluppo digitale grazie alla Associazione ARS. Gli artisti hanno salutato Sant’Oreste con una performance di Daniela Beltrani accompagnata dall’energia dirompente del gruppo di percussionisti CARACCA TAMBURI ITINERANTI che hanno sfilato per le strade del centro storico. Un saluto festoso e soprattutto affettuoso al borgo, vero e proprio gioiello del patrimonio storico-artistico laziale, che ha ospitato l’arte contemporanea offrendo la propria cornice d’eccellenza.