Questo non è un articolo ma il moto di rabbia contro uno sfregio. Contro chi continua a usare il Gramiccia come una fogna. Nonostante denunce e video, chi da anni riempie di schiuma il tratto finale del fosso che scorre tra Capena e Fiano Romano, continua a farlo fottendosene delle proteste. Anche ieri il corso d’acqua un tempo sacro alle nostre genti, un tempo piscina pubblica, si è riempito di schiuma come una vasca da bagno. A pensarci bene è uno sgarro a tutta la comunità.
Daniele Bizzarri di Capena, come in altre occasioni, ha documentato la nefandezza odierna con una diretta su facebook e successive riprese che mostriamo a corredo di questo grido di protesta ed ennesima denuncia. Sappia chi apre il rubinetto dell’inquinamento che denunceremo ogni scarico. Sappia che siamo immuni al virus dell’assuefazione e della resa, sappia che questa documentazione andrà a irrobustire il fascicolo aperto dalla magistratura su questa assurda vicenda che si trascina da anni nell’impunità più totale.
Non ci arrendiamo a questa delinquenza ambientale
E’ una storia di delinquenza ambientale che infrange leggi e regolamenti. Sappia l’autore di questa nefandezza che non resterà impunito. Il Comune di Capena ha reso noto di aver presentato un ennesimo esposto ai carabinieri del Noe, richiesto un ulteriore intervento dell’ Arpa sono state fatte indagini, sanzionato una ditta che si trova nell’area industriale di Fiano Romano. Ma il fenomeno continua. E continuiamo anche noi. Non ci arrendiamo e chiediamo di non farlo alle amministrazioni comunali interessate. Per sconfiggere l’indifferenza bisogna insistere, chiamare, tempestare le forze dell’ordine di esposti e denunce per ogni versamento opporsi alla rassegnazione, ribellarsi a questa arroganza che deturpa le nostre cose. Il Gramiccia è un fosso di circa 9 chilometri, viene dal Soratte e si getta nel Tevere. Dal punto di vista ambientale è pressoché morto, senza vita. Ma noi siamo per rispettare la tenue vita compresa in quel pressoché. Fosse anche un brandello.