Sono sedici i Fratelli Incollatori di Capena che il 2 e 3 settembre saranno a Viterbo per la processione di Santa Rosa.
Come spiega una nota del sodalizio: “Lunedì 2 settembre, processione solenne con il Cuore di Santa Rosa, otto Incollatori, con le caratteristiche cotte, si alterneranno al trasporto della più sacra reliquia della Tuscia, con i Facchini di Santa Rosa, i Facchini di S.Lanno (Vasanello- Vt ) ed i Portatori di Maria SS. Liberatrice (Viterbo).
Il giorno dopo, tre settembre, cinque Incollatori invece sono stati chiamati a collaborare al servizio del cordone di sicurezza, intorno alla nuova Macchina di Santa Rosa, Dies Natalis, durante il trasporto.
Indosseranno la nuova divisa da cerimonia”. E’ la prima volta che una delegazione dei “Fratelli Incollatori di Capena” partecipa in modo attivo all’evento viterbese e suggella la collaborazione avviata negli ultimi anni tra i “Facchini” e gli Incollatori.
La macchina svetta per 28 metri e pesa 50 quintali
La “macchina” è alta 28 metri e pesa circa 50 quintali. È cosi dal 1967, fino ad allora era alta meno della metà. Il trasporto sarà curato da 113 facchini che guideranno la grande costruzione per oltre un chilometro nelle vie della città. Da Piazza Verdi i facchini affronteranno l’ultimo tratto. È in forte salita e viene percorso di corsa con l’ausilio di altri facchini che tirano la Macchina con delle corde. È questa “corsa” il tratto comune, la vicinanza, con la Processione dell’Incontro di Capena.
Nel 2013 la manifestazione è stata riconosciuta dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità.
Singolare il fatto che il Santa Rosa, una giovane monaca dagli occhi blu che morì a soli 17 anni, sia oggi santa come lo sono per la Chiesa tutti i battezzati. Il processo di canonizzazione infatti non si è mai concluso. Iniziò l’anno stesso della morte e fu poi ripreso nel 1457, ma non venne mai portato a termine: dovrebbe concludersi durante il pontificato di papa Francesco.