Sergio Pimpinelli accademico e musicista ripropone la sua candidatura a sindaco di Ponzano dopo la fine traumatica del suo primo mandato. A metà maggio infatti parte della sua maggioranza insieme all’opposizione,  lo ha sfiduciato non sulla base di divergenze programmatiche ma solo su una scarsa connessione sentimentale, cioè generazionale. A 75 anni il professore emerito di genetica alla Sapienza, riprova a costruire un progetto di rinascita per la sua comunità dopo 30 anni di potere assoluto dell’ex sindaco Enzo De Santis finiti  con un patteggiamento reati di  corruzione. Questo il testo della lettera aperta con cui annuncia la decisione di affrontare “la buona battaglia” probabilmente in autunno. 

Ecco il testo della lettera aperta ai cittadini:

“Dopo la fine traumatica della passata amministrazione, di nuovo il nostro paese si trova costretto a subire un nuovo trauma, in tempi non opportuni e soprattutto senza ragionevoli motivazioni, che ha gettato nella delusione e nello sconforto molti cittadini. Le numerose testimonianze di solidarietà mi hanno indotto a riflettere sulla vicenda. Un anno fa ho assunto la carica di Sindaco essendo stato direttamente votato dalla stragrande maggioranza dei cittadini. In questo poco tempo l’amministrazione aveva avviato con entusiasmo molti punti del programma per uno sviluppo del paese in termini sia economici sia culturali. I processi messi in atto, i quali avrebbero richiesto un ragionevole lasso di tempo per dare risultati significativi, sono stati bruscamente interrotti dal voto di sfiducia del gruppo di maggioranza Apertamente Ponzano, concretizzatosi grazie alla complicità del gruppo di minoranza. Operazione non proprio edificante, in quanto basata sulla convergenza di due gruppi supposti incompatibili e su motivazioni scarse o inesistenti, che si è configurata anche come un tradimento della volontà dei numerosi cittadini che avevano creduto nel nostro progetto. Le ragioni che inducono a ritenere che la sfiducia nei miei riguardi possa essere interpretata come una sfiducia anche nei riguardi dei cittadini elettori si basano infatti sulla concezione proprietaria dei voti della maggior parte degli elettori, più volte presuntuosamente espressa dal gruppo sfiduciante, e sulla noncuranza nei riguardi dell’opinione pubblica, da parte dello stesso gruppo, deducibile dalla richiesta di mie dimissioni che avrebbero tradito il mandato conferitomi dal massiccio voto elettorale. Pertanto, riflettendo su quanto è accaduto, vicenda francamente surreale, considerando che la mia carica di sindaco è stata espressione della volontà dei cittadini che non hanno avuto modo di esprimere alcun giudizio a riguardo, e spinto sia dalle numerose manifestazioni di stima ricevute sia da un costituendo comitato elettorale di sostegno, ho deciso che riproporrò la mia candidatura a Sindaco nelle future elezioni amministrative. Ho preso questa decisione esclusivamente per rispetto dei molti cittadini che con il loro voto di un anno fa avevano aderito al programma proposto, cittadini che hanno il sacrosanto diritto di decidere se l’attività amministrativa cominciata solo pochi mesi fa, ora brutalmente e irresponsabilmente interrotta, dovrà proseguire o concludersi definitivamente”.

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