Roma, stadio Olimpico, una folla colorata, una distesa di bandiere, gruppi di ragazzi intonano cori, qualcuno beve un bicchiere di birra e altri l’iconico “caffè sport Borghetti”, c’è chi fa un video e chi piazza le ultime scommesse. Per i tifosi è un ambiente idilliaco, ma una scaramuccia può diventare una grande zuffa. Qualsiasi cosa accada, per i tifosi. Cosa stiamo osservando? Il derby.

Il calcio dei romani

Siamo a Pompei, l’afa estiva regna sovrana, c’è folla nei pressi dell’anfiteatro. Qualcuno va a comprare da mangiare e c’è chi salta la fila per entrare. Probabilmente intonavano anche i cori, tuttavia, il grande bagaglio della memoria orale, rimane celato sotto la cortina del tempo.

La giornata prevede l’esecuzione dei prigionieri di guerra in apertura dei giochi, puro divertimento per i romani. Nella seconda parte della giornata, i gladiatori si affrontano a colpi di spade ricurve, reti, archi e frecce, carri, giavellotti e gladi.

Potremmo anche immaginare che la gran parte dei romani andasse là solo per l’atmosfera; lungo le gradinate chiassose le persone bevono, intonano cori, giocano a dadi e piazzano scommesse.

Chissà quanti altri minuziosi dettagli avremmo potuto osservare durante i giochi dei gladiatori.

Rissa nell’anfiteatro.

Eravamo rimasti a Pompei, Pompeiani e Nocerini da sempre sono rivali, nella calda estate del 59 d.C., nell’anfiteatro di Pompei, ci fu una sanguinosa rissa con mutilati e morti.

L’accaduto è testimoniato da molteplici fonti, tra le quali, il celebre affresco conservato al museo archeologico di Napoli. Con un a veduta dall’alto possiamo scorgere l’interno dell’anfiteatro, caratterizzato da una lotta tra gladiatori. All’esterno, la palestra grande con una piscina centrale. Nello spazio attorno all’anfiteatro, molteplici figure si riconcorrono e si azzuffano.

Anche la testimonianza di Tacito, nel passo riportato di seguito, descrive la rissa:

“sulle gradinate sono passati dagli insulti alle vie di fatto. Prima c’è stata una sassaiola e poi si sono accoltellati. I pompeiani hanno avuto la meglio. Molti Nocerini sono tornati a casa mutilati di ferite in più parti del corpo. Ci sono stati anche dei morti […]”

Le conseguenze.

L’imperatore in carica nel 59 d.C. era Nerone, assieme al senato presero la decisione di chiudere l’anfiteatro per dieci anni e di sciogliere i collegia (associazioni con fondi e soci in grado di finanziare i giochi).

Conclusioni.

A lungo tra i banchi di scuola siamo stati costretti a studiare la storia, talvolta non comprendendone il perché. Spesso, una delle risposte che mi è stata data era: la storia insegna, grazie alla conoscenza della storia molti eventi drammatici non si ripeteranno. Spesso ancora la sento. Non sono a favore di questa tesi, la storia serve a capire il presente.

Non siamo cambiati molto dal I secolo d.C., forse sono cambiate solo le tecnologie, non sempre sinonimo di progresso.

Comunque domenica 20 c’è il derby. Buon weekend.

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