Nonostante la febbre alta e le restrizione per emarginare la diffusione da coronavirus, c’è chi non rinuncia a godersi una giornata in spiaggia. E’ quanto accaduto al Lido Olimpo di Sperlonga, dove grazie al termoscanner è stato possibile rintracciare una donna con 39,2 di febbre.

Nonostante le raccomandazioni e gli obblighi messi nero su bianco dalla Regione Lazio con un’ordinanza, la donna è andata al mare in stato febbricitante. La misurazione della temperatura è stata ripetuta per ben tre volte ed essendo stato sempre identico il risultato le è stato vietato l’accesso e rimandata a casa. Il termoscanner, consigliato ma non obbligatorio negli stabilimenti balneari, ha permesso così di individuare la donna a Sperlonga.

Sulla questione, come riportato da Notizie.it, è intervenuto anche il titolare del lido di Sperlonga, Francesco Corpolongo“Anche se non eravamo obbligati, abbiamo deciso di fare questa ulteriore spesa, 80 euro che però sono risultati ben investiti. Ci siamo allarmati perché, almeno il dispositivo che abbiamo acquistato noi, sembra molto attendibile e, anzi, sui dipendenti è solito rilevare temperature sempre piuttosto basse”.

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