commercianti

È ormai un mese che stiamo chiusi in casa per rallentare il contagio del coronavirus e non sappiamo ancora quanto dovremo continuare a farlo.

Sappiamo però che questa chiusura precauzionale – per quanto necessaria — avrà ripercussioni pesanti su tutta l’economia.

PERCEZIONI DIVERSE, UNA CRISI UNICA

Va detto che la crisi non è uguale per tutti. Alcuni la avvertono in modo più tangibile, perché sono artigiani, professionisti e piccoli commercianti e non potendo tenere aperte le proprie attività non incassano soldi con cui pagare affitti, stipendi o banalmente fare la spesa.

Altri invece, pur avvertendo in pieno l’incertezza psicologica generata dall’epidemia, possono restare a casa con relativa tranquillità, perché hanno entrate fisse sicure — quali stipendi (soprattutto del settore pubblico), pensioni, proprietà immobiliari — che non sono intaccate immediatamente dal calo di attività.

SI SOPRAVVIVE INSIEME

A un livello molto istintivo però credo sia chiaro a tutti che da questa crisi epocale non si esce da soli e che la solidarietà è un’opzione ineludibile.

E allora perché non pensare a modi per aiutare i nostri commercianti abituali, magari sfruttando le tecnologie?

Ci hanno pensato tre ragazzi di Pavia, creando una piattaforma che consente ai commercianti di registrarsi gratuitamente e facilmente per offrire ai loro clienti abituali dei buoni acquisto da spendere a crisi finita.

In questo modo, ciascuno di noi potrà anticipare al bar dove fino al 9 marzo andava a fare colazione, al parrucchiere o estetista di fiducia, al medico o ristorante della domenica, le liquidità necessarie a ritrovarli aperti quanto torneremo alla normalità.

Perché per le imprese la liquidità è come l’aria: non si può smettere di respirare in attesa che la crisi sia finita, perché così facendo si muore.

Con un piccolo gesto, ciascuno di noi potrà fare due cose egualmente importanti: sostenere il commercio locale e scommettere sulla fine della crisi.

Sappiamo che tutto questo non basterà e che ci vogliono anche sostanziali interventi pubblici (che trattiamo in altri articoli) però anche il nostro contributo è importante. Io sarei pronta a partecipare, e voi?

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