Sono conservati nel cuore di Roma il buon filo e la sapienza con cui si cucirà la nuova scuola calzaturiera di Torrita Tiberina. Elementi che sono “pane quotidiano” del team di artigiani al lavoro ogni giorno nei locali al centro di Roma sede della premiata e storica Calzoleria Petrocchi. L’azienda attiva dal 1946 sarà la partner del comune tiberino nel grande sogno di riallacciare i fili di una tradizione produttiva locale durata quasi un secolo, istituendo una scuola. Il progetto è stato annunciato una settimana fa dal sindaco Rita Colafigli in una emozionante serata dedicata alla Calzoleria Tiberina e alle sue maestranze che sono state per tutto il ‘900 identità e ricchezza del paese.
Il tacco Mambo creato per Silvana Mangano
La calzoleria Petrocchi è una piccola realtà produttiva con una grande storia fatta di creatività artigianale e passione. In ottant’anni di lavoro ha realizzato pezzi unici per vestire i piedi di star del cinema nazionali e internazionali, ad iniziare dal principe Antonio de Curtis in arte Totò, a casa del quale il fondatore Tito Petrocchi si recava per prendere le misure, per poi proseguire con Kirk Douglas, Silvana Mangano, Audrey Hepburn, Anita Ekberg, Marcello Mastroianni, Francesco Rosi, Valentina Cortese, Anthony Quinn, fino a Robert De Niro che indossa scarpe Petrocchi sul set del film “C’era una volta l’America. E’ nella storia il tacco “Mambo” creato per Silvana Mangano impegnata sul set dell’omonimo film, dal fondatore Tito Petrocchi. Clienti abituali i registi che hanno fatto la storia del cinema italiano come Sergio Leone e Francesco Rosi. Ricca la bacheca dei premi ricevuti nel corso della sua lunga storia: Medaglia d’oro all’Esposizione di Monaco di Baviera, premio Maestro dell’Artigianato dal Comune di Roma nel 2002, è parte di Roma Excelsa, il suo archivio è stato insignito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MIBACT) della certificazione di archivio di notevole interesse culturale.
Terra fertile per costruire il futuro.
La terra più fertile per coltivare il futuro. L‘idea di dare vita ad un centro di formazione a Torrita Tiberina infatti è stata accolta con entusiasmo dall’attuale titolare della Calzoleria romana, Daniela Ridolfi, figlia di Bruno che ereditò l’attività nel 1972, nipote del fondatore e che lavorò nel laboratorio dall’età di 14 anni. La signora Ridolfi, dopo la laurea in Giurisprudenza, decise di non fare l’avvocato ma di impegnarsi a proseguire l’attività di famiglia. “A Torrita – dice – c’è una lunga, radicata e sentita tradizione calzaturiera e artigiani di grande valore che, seppure ormai anziani, sono in grado di trasmettere la loro conoscenza. Il nostro è un settore di nicchia ma di grande valore e in crescita. C’è richiesta di calzature di qualità da parte dei privati, dal mondo dello spettacolo e c’è richiesta anche per le ortopedie e scarpe su misura”.
I turisti americani
“Le racconto un aneddoto”, prosegue la signora Ridolfi: “capita sempre più spesso che turisti americani durante il loro soggiorno in Italia passino da noi all’inizio della vacanza per ordinare scarpe Made in Italy, prima di ripartire per gli States tornano per rifinire i dettagli. Conclusa la lavorazione ricevono il prodotto direttamente a domicilio. È la prova – chiosa Daniela Ridolfi – della forte attrazione che l’artigianato italiano esercita ancora oggi nel mondo, la stessa che ha fatto crescere il paese nella seconda parte del secolo scorso, e penso, anzi credo, possa rappresentare il volano per il futuro della nostre comunità. Per questo saremo a fianco del Comune di Torrita”.
Mancano le maestranze
Il problema è che si stanno perdendo le competenze: alcune figure iniziano a mancare. A Roma, ad esempio, c’è di fatto una sola orlatrice molto brava a cui fanno riferimento tutti i laboratori di calzature artigianali. Abita e lavora a Ostia. Però inizia a risentire della fatica perché ha 65 anni ed è oberata di lavoro. Servono nuove leve, servono giovani. “Sì, sono loro la carta vincente – conferma Daniela Ridolfi – questo lavoro è a loro congeniale, hanno una visione globale del mondo, sui social si muovono con estrema facilità, utilizzano gli strumenti informatici con grande disinvoltura, conoscono le lingue, competenze essenziali per conquistare nuove nicchie di mercato in tutto il mondo”. La scuola nasce per fornire loro gli strumenti della produzione, la conoscenza di tutti i passaggi necessari a creare una scarpa come opera d’arte.
Le materie di studio
La scuola dovrà formare orlatori – cioè quelle figure che mettono insieme la base, la tomaia della scarpa – preparatori di forme, finitori che si occupano di suola e tacco, montatori che assemblano le varie parti. Il sindaco di Torrita è già impegnato alla ricerca del locale idoneo per ospitare la struttura, la Calzoleria Petrocchi è pronta a fornire l’esperienza della sua lunga e prestigiosa storia. Si va costruendo così a Torrita una opportunità che lega passato e futuro, offrendo ai giovani una possibilità di lavoro basata sulla creatività e sul profumo del cuoio. Il buon profumo del cuoio.