Diciotto mesi di protezione per il sindaco di Castelnuovo di Porto Riccardo Travaglini, minacciato e picchiato a più riprese, una volta anche in presenza di sua figlia. Il periodo è scaduto da poco e il sindaco, a capo di una giunta civica e al suo secondo mandato, si è sfogato oggi dalle colonne di repubblica.it.

“L’indifferenza è la cosa che mi ha fatto più male”, ha detto. Gli autori delle minacce e delle aggressioni sarebbero personaggi del quartiere di Ponte Storto, agglomerato di Castelnuovo lungo la Tiberina, che attualmente lavorano per la ditta di raccolta dei rifiuti, subentrata alla 29 giugno di Buzzi-Carminati, dopo le note vicende giudiziarie.

Persone che sarebbero già state segnalate alle autorità. Due sarebbero le ragioni delle azioni aggressive degli operai della azienda, a quanto pare ancora impiegati nel lavoro di raccolta dei rifiuti a Castelnuovo: la prima la sostituzione della 29 giugno, finita nell’inchiesta di mafia capitale. La seconda ragione sarebbe legata alla intricatissima vicenda degli “scheletri” di Monte Tufello, una serie di costruzioni mai finite, realizzate molti anni fa da un malavitoso di origine campana.

Piazza Vittorio Veneto, dove ha sede il Comune di Castelnuovo di Porto.

Per il completamento delle costruzioni ci sarebbero stati dei finanziamenti, mai utilizzati, anche abbastanza cospicui, di circa 200 milioni di euro. Parliamo di una quindicina di anni fa. Poi c’è la storia di altre palazzine abusive, al momento abitate da una sessantina di famiglie. Queste sarebbero le ragioni che hanno scatenato episodi di violenza che hanno  spinto alla protezione speciale da parte della polizia di cui Travaglini ha goduto fino ad oggi.

“Le persone che mi aggredirono le conosco bene – ci ha raccontato Travaglini – è possibile che siano uomini legati anche al traffico di stupefacenti, ma in questa brutta storia la droga non c’entra”.

Che ci sia la presenza di malavita, più o meno organizzata, nella zona della Flaminia è fatto arcinoto (basta leggere i rapporti della Procura di Tivoli). Quello che appare incomprensibile è come mai certi personaggi, quelli che avrebbero aggredito un sindaco, un pubblico ufficiale, siano ancora al loro posto di lavoro. Tutta la nostra solidarietà ad un primo cittadino oggetto di aggressioni e minacce.

La vicenda non è certo un bel segnale. Oltretutto sono i contorni, troppo sfumati, a renderla ancora più inquietante.

Sponsor