Da un mese il fuoco percorre senza sosta le terre della media valle del Tevere. Un inferno quotidiano. Ancora ieri un incendio di vaste proporzioni ha interessato la strada provinciale che da Ponte Storto porta Capena. Le fiamme hanno colpito terreni adiacenti la zona residenziale di Colleverde e di fatto taglia in due la provinciale. In azione uomini e mezzi della protezione civile. 

Martedì un vastissimo incendio ha devastato decine di ettari nel territorio di Fiano Romano. Ha interessato le località di Val Casale e Montebove e in parte aree del confinante comune di Civitella S. Paolo. Evacuate quindici persone che il comune ha ospitato per la notte. L’incendio è stato domato e le persone sono rientrate nelle loro abitazioni.

L’incendio di Fiano, domato ieri mattina

Stanotte a mezzanotte e mezza – ha comunicato il sindaco di Fiano Davide Santonastaso che ha seguito l’evolversi del vasto incendio in prima linea fin dall’inizio – ci siamo riuniti per una riunione operativa al COC di emergenza per coordinare le operazioni da portare avanti per tutta la notte (svuotamento bombolone del gas e di contenimento del fuoco da terra). Questa mattina (ieri, ndr), all’alba, sono stati riattivati i mezzi aerei per concludere le operazioni di spegnimento. Al momento l’incendio è stato domato! Sono ancora presenti sul posto la Protezione civile di Fiano Romano, i Vigili del fuoco e un elicottero che sta finendo di spegnere gli ultimi focolai”.

Martedì per tutto il giorno hanno operato squadre di vigili del fuoco, protezione civile e i giganteschi elicotteri antincendio Erickson Air Crane S-64, capaci di scaricare ogni volta oltre 10 mila litri di acqua. Nonostante questa volume idrico, sono state necessarie 20 ore di lavoro per domare le fiamme.

Prima dell’ultimo week end nelle colline a cavallo tra Capena e Morlupo le fiamme hanno devastato 100 ettari  facendo terra bruciata di vigne, uliveti, piante pregiate. Nei giorni successivi un incendio ha interessato colline poco distanti dal poliambulatorio della Asl , lambendo case nelle vicinanze. In precedenza sono state bruciate le colline che sovrastano la Tiberina  tra Riano e il casello dell’A1 di Castelnuovo, fino a minacciare la frazione di Belvedere. Il sistema di difesa ha tenuto, vigili del fuoco, protezione civile, volontari, elicotteri e canadair hanno fatto la loro parte, in modo, al solito, encomiabile. I sindaci sono stati sempre in prima linea. 

Manca la cura della terra

Ma è difficile  levarsi di dosso l’impressione netta  che il fuoco quest’anno abbia aggredito in modo più feroce. Si è avvicinato alle abitazioni, come a Fiano, a Capena, nei giorni scorsi a Riano ed ha trasformato in fumo risorse agroalimentari preziose come orzo grano olivi, piante medicinali, uva. Danni per per migliaia di euro.

È favorito dalle alte temperature che rendono l’erba secca un facile innesto. Ha gioco facile nell’abbandono generalizzato dei campi che rende vulnerabili le isole coltivate. C’è da riflettere sulle misure di prevenzioni, tornare forse ad usare la fresa per  creare barriere antifuoco, tornare a curare la terra. Altrimenti si cura da sola con le fiamme. 

 

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