Hands on dry ground,Global warming and water crisis

Ormai è chiaro che abbiamo aspettato troppo per ridurre le emissioni di gas serra. È evidente che i cambiamenti climatici previsti dagli scienziati all’inizio del ventennio scorso stanno avvenendo e che la situazione attuale è drammatica.

Un caldo che fa sembrare giugno un agosto di qualche anno fa ed una siccità sempre peggiore che si presenta anno dopo anno, senza fare eccezioni. Ormai è chiaro che questa è la conseguenza del nostro stile di vita e che ora dobbiamo farci i conti.

Quest’anno la siccità ha colpito principalmente l’Italia centro-settentrionale, interessando in modo drammatico il distretto idrografico del fiume Po, delle Alpi Orientali, dell’Appennino Settentrionale e parte del territorio umbro e del sud delle Marche. Con severità media sono, invece, stati colpiti il distretto dell’Appennino Centrale e il bacino dell’Adige.

Purtroppo, la situazione attuale non è che l’inizio. Si prevede una diminuzione a livello nazionale delle risorse idriche che va dal 10 al 40% (con picchi del 90% per il meridione) a seconda delle eventuali diminuzioni di CO2 che verranno adottate e a seconda che si voglia prevedere il processo a breve o a lungo termine.

Insomma, la situazione è critica e il temporale di un paio di giorni fa non può che essere un rumore veramente molto rincuorante.

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