SCARSEGGIANO LE SCORTE MA C’E’ UN PIANO EMERGENZA REGIONALE.
di Luca Benigni
Il serbatoio regionale dei vaccini antinfluenzali è entrato in riserva. La grande adesione ha consumato le scorte ed in molte aree della Regione sono finite le dosi di tetravalente (Flualix) destinate a proteggere la fascia di popolazione dai 18 ai 65 anni, invece non risultano criticità per quanto concerne il Fluad, vaccino potenziato, per gli anziani over 65.
La Regione ad oggi ha consegnato complessivamente a tutte le Aziende sanitarie del Lazio 975 mila dosi di vaccino, 24 mila in più dell’anno scorso. “Nonostante questo la domanda è ancora alta – dice Maria Corongiu, segretario regionale della Fimmg, il maggiore sindacato dei medici di medicina generale – il tetravalente è praticamente finito dappertutto, e si stanno recuperando fondi di magazzino, cioè le dosi rimaste negli studi medici ma sono poco cosa.
Certamente c’è bisogno di una nuova fornitura poiché la domanda è ancora elevata e l’abbassamento delle temperature che si sta producendo in queste ore e che proseguirà nei prossimi giorni, può accelerare la diffusione dell’epidemia influenzale”.
Nei comuni della nostra area non c’è allarme, i vaccini non mancano. Dice Riccardo Benigni medico di medicina generale a Capena “Noi abbiamo disponibilità di entrambi i tipi (tetravalente ed adiuvato). I vaccini che avevamo richiesto ci sono stati forniti abbastanza per tempo (intorno al 20/10) e il servizio vaccinazioni ci ha mandato una recente mail informandoci che, se abbiamo necessità, ci sono ulteriori disponibilità Quindi tutto liscio”.
Secondo l’ultimo rapporto Influnet la diffusione influenzale nel Lazio è ancora a livelli minimi, risultano colpite complessivamente 125mila persone per una incidenza di 2.77 per mille abitanti. A livello nazionale dall’inizio della sorveglianza i casi sono stati 814.000.La fascia di età maggiormente colpita è quella dei bambini al di sotto dei cinque anni in cui si osserva un’incidenza pari a 6,88 casi per mille assistiti. La vaccinazione è gratuita e da quest’anno anche per i donatori di sangue. Il picco massimo dell’epidemia è previsto nella settimana da Capodanno alla Befana.